Stato di diritto e media. Meloni come Orbán?
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Ora che è stata rieletta senza i voti di Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen renderà pubblico il Rapporto sullo stato di diritto tenuto in qualche cassetto per fare una cortesia alla Presidente del consiglio italiana? In quel testo, si sussurra, vi sarebbero giudizi non commendevoli sullo stato dell’universo mediatico nell’età della destra al governo. Del resto, basti vivere in questo mondo per accorgersi di una vera e propria invasione del nostro immaginario. (il manifesto)
Ne parlano anche altri giornali
BRUXELLES (Trentino)
Gli stakeholder hanno riferito di attacchi verbali da parte di alcuni media e politici contro le organizzazioni, soprattutto quelle che svolgono attività umanitarie, e di episodi di violenza contro i manifestanti da parte della polizia". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’indipendenza del giornalismo italiano, in particolare quello pubblico, preoccupa le istituzioni comunitarie. (Il Sole 24 ORE)
Dalla riforma costituzionale che introduce il premierato alla riforma della Giustizia proposta dal Ministro Nordio, ma anche la "norma Costa" che vieta la pubblicazione di atti giudiziari, la mancanza di misure a sostegno della libertà di stampa e l'assenza di una regolamentazione sul conflitto di interessi. (QuiFinanza)
In Italia "i giornalisti continuano ad affrontare diverse sfide nell'esercizio della loro professione" e il governo è chiamato a "proseguire l'iter legislativo sul progetto di riforma sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa e garantendo che tenga conto delle norme Ue sulla tutela dei giornalisti". (Il Messaggero Veneto)
Segnalazioni anche sulla riforma del premierato, sul tema della lotta alla corruzione e sui tempi della giustizia. Come previsto dalle anticipazioni delle scorse settimane, nel ‘Country Repor’, la relazione sullo stato di diritto della Commissione Ue sono arrivate diverse raccomandazioni all’Italia, con una particolare attenzione sulla tutela per l’indipendenza dei media, considerata sempre più a richio. (Primaonline)