Cosenza, medici di famiglia a rischio... estinzione
C’è un mondo che si contrae in fretta e sparisce un pezzo dopo l’altro. Un mondo fatto di romanticismo, di dolcezza, di pazienza. E ciò che resta si trasforma rapidamente, adeguandosi alle stagioni della vita. Il medico di famiglia una volta era il primo accesso al sistema sanitario e spesso anche l’ultimo perché il suo studio era, per gran parte dei suoi assistiti, l’unico presidio di riferimento per cure e assistenza. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)
Ne parlano anche altri media
Meglio: le emergenze - più di molte considerazioni. Parliamo della progressiva rarefazione dei medici di famiglia, presidio della medicina territoriale con i pediatri e la guardia medica (ora è chiamata «continuità assistenziale»), che erode la copertura e impatta in modo sempre più significativo sui servizi. (La Stampa)
Queste sono state concepite ormai un decennio fa, con l’intento di riunire i medici di famiglia in un’area geografica specifica per offrire una maggiore copertura dei servizi ai pazienti. (Torino Cronaca)
Diventano sempre di meno e di conseguenza una parte di loro ha sempre più pazienti. I medici di famiglia cosiddetti “massimalisti”, che seguono cioè più di 1.500 persone (il limite posto dalla legge salvo deroghe) sono ormai più della metà del totale. (La Repubblica Firenze.it)
La dottoressa Chiara Nardo, medico di famiglia a Torino, ha deciso di scrivere a “La Stampa” per denunciare le quotidiane difficoltà, sue e dei suoi colleghi, nello svolgere il loro lavoro. (La Stampa)