La festa di Goggia continua sul podio: Sofia torna sul gradino più alto dopo la vittoria in Super G a Beaver Creek

Sofia Goggia trionfa nel Super G statunitense e torna al successo a dieci mesi dall'infortunio, facendo valere tutta la sua classe. La bergamasca si scatena al parterre e continua la festa anche sul podio. (Eurosport IT)

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Un gesto che racchiude tutta la gioia di una vittoria straordinaria nel superG di Coppa del Mondo, a soli dieci mesi da un grave incidente che l'aveva costretta a un lungo stop. Sofia Goggia scrive una nuova pagina di storia dello sci, tagliando il traguardo di Beaver Creek con un'esultanza travolgente che la vede ballare la samba con gli scarponi ai piedi. (MOW)

«Volevo ballare come Pinheiro, ma non sono brasiliana. Sofia è ora terza fra gli sciatori azzurri più vincente di sempre, dietro solo ad Alberto Tomba e a Federica Brignone. (Vanity Fair Italia)

«Poco prima del via ero al telefono con Lindsey Vonn. Il rientro in Italia dopo la lunga trasferta americana e i proficui allenamenti a Copper Mountain a 3000 metri, è fatto di applausi gioia e abbracci. (La Stampa)

Sofia Goggia e la vittoria in superG: «Ho messo a posto le curve come i pezzi del mio corpo. Il samba? Meglio la polenta»

Vorrei affrontare le prossime gare con lo stesso atteggiamento con cui sono arrivata ieri". Lo ha detto Sofia Goggia appena tornata all'aeroporto di Linate con un secondo posto in discesa e una vittoria in SuperG a Beaver Creek (Sport Mediaset)

Sinceramente non avevo mai ricevuto un’accoglienza mediatica così dopo una mia vittoria. Stanca ma felice, si dice, come appare lei all’aeroporto di Linate, pr… (la Repubblica)

Chi avesse ancora dei dubbi sulle qualità «no limits» di Sofia Goggia, se ne faccia una ragione e guardi l’ordine d’arrivo del primo superG stagionale: mezzo secondo, centesimo più, centesimo meno, rifilato sia alla seconda (la ticinese Lara Gut-Behrami, detentrice del trofeo di specialità e della Coppa del Mondo assoluta) sia alla terza, la sorprendente austriaca Ariane Raedler; quindi scarti a salire per le altre, da Cornelia Huetter, con la quale doveva regolare un conto per il successo di misura in discesa, a Federica Brignone, a Marta Bassino, a Elena Curtoni, quinta, sesta e nona, anche loro espressione di un’Italia che una volta superata la paura per il ruzzolone di Nadia Delago gioisce come gruppo di alta qualità. (Corriere della Sera)