La Siria del dopo Assad verso un protettorato turco con enclave russa e lo sdoganamento dei curdi? L’analisi di Giannotta (Cespi)
Parla Valeria Giannotta, direttrice scientifica dell’Osservatorio Turchia del Cespi che avanza ipotesi interessanti sulla Siria del dopo Assad e sul ruolo crescente di Erdogan ma non solo Un protettorato turco con enclave russe e il riconoscimento per i curdi. Fantapolitica? O potrebbe essere questo il futuro politico della Siria all’indomani della fine del regime di Assad, la sua fuga a Mosca e la nascita a Damasco di un nuovo potere? Ovviamente non può che essere, al momento, materia di analisi geopolitica visto che gli attori sono tutti sul palcoscenico a recitare la propria parte, a cominciare dai principali, i ribelli che hanno preso il potere, raccolti nell’Hts, il movimento dominante della galassia che va sotto il nome di “Hay’at Tahrir al-Sham”, cioè “Organizzazione per la liberazione del Levante”, nome antico della Siria e dintorni. (FIRSTonline)
Su altre fonti
La Siria è un paese chiave per gli equilibri geopolitici di quella parte di mondo: «Si ritirano i russi, troppo assorbiti dal conflitto in Ucraina – spiega Rampini – e si ritira anche l’impero persiano degli ayatollah di Teheran, che attraverso Hezbollah consideravano la Siria anello decisivo della loro influenza in Medio Oriente». (Corriere TV)
Si disperde il fumo delle battaglie e la Siria, nonostante le incertezze e le sofferenze vissute, riparte dopo tredici anni di guerra civile. È a lui, più che a una leadership semi-sconosciuta, che si rivolgono oggi gli occidentali, a cominciare dal presidente americano Joe Biden, per incidere sulla formazione del nuovo governo siriano. (ilmessaggero.it)
Il futuro della Siria dopo l’insediamento dei ribelli guidati dal movimento HTS e le prospettive per le potenze che hanno influenza nella regione mediorientale. Questi i temi dell’intervista al direttore di Analisi Difesa a TGCOM 24 MEDIASET la sera del 8 dicembre. (Analisi Difesa)
L’offensiva dei ribelli siriani che ha portato alla caduta di Damasco e alla fuga di Bashar al-Assad verso Mosca non è stata soltanto il risultato delle avanzate terrestri sul campo. Un ruolo cruciale è stato giocato dalla guerra elettronica turca, la cui tecnologia ha permesso di neutralizzare le telecomunicazioni militari del regime e di disorientare le forze fedeli all’ex presidente. (Notizie Geopolitiche)
L’attacco alla città potrebbe avvenire già nelle prossime ore mentre alcuni funzionari statunitensi hanno avvertito che l’offensiva su larga scala della Turchia sul territorio curdo in Siria è imminente. (Il Giornale d'Italia)
Aveva sospeso le operazioni nel 2012 a causa dell'aggravarsi delle condizioni di sicurezza durante la guerra civile siriana (LAPRESSE)