Dossieraggi, la giudice Ranieri rischia il procedimento disciplinare al Csm

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La Stampa INTERNO

MILANO. Rischia un procedimento disciplinare la presidente della prima sezione della Corte d’appello civile di Milano, Carla Romano Raineri, già capo di gabinetto dell’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. La magistrata piacentina, indagata a Brescia per il suo coinvolgimento nell’inchiesta della Dda e della Dna sulla centrale milanese di dossieraggio su politici, imprenditori e privati, è al centro… (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Equalize sarebbe stata in grado di accedere a banche dati di Stato servendosi di membri delle forze dell'ordine corrotte e hacker: cosa avrebbe cercato in modo illegale la società tra le più ambite nel settore delle investigazioni private. (Fanpage.it)

È quanto risulta dalla maxi-informativa dei Carabinieri agli atti dell’inchiesta sulla presunta associazione a delinquere capeggiata dall’ex poliziotto Carmine Gallo e dall’informatico Samuele Calamucci (entrambi arrestati), dedita – secondo l’accusa – alla raccolta illegale di informazioni tramite accessi abusivi alle banche dati dello Stato. (Il Fatto Quotidiano)

In una conversazione del gennaio del 2023 alcuni presunti appartenenti alla banda dei dossieraggi, tra cui Giulio Cornelli e Nunzio Calamucci, "discutono dell'implementazione del D.B.", ossia "l'archivio interno del gruppo contenente anche le informazioni di polizia", coi "dati di tutti i prefetti ed i magistrati". (Tiscali Notizie)

Gli occhi e le orecchie degli "spioni" informatici della società Equalize non potevano di certo tralasciare la conca d'Ampezzo, destinazione consueta di svariati personaggi della politica nazionale, dell'imprenditoria e della finanza, italiani e stranieri. (ilgazzettino.it)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Servizio di Leonardo Possati (TV2000)

La vicenda è descritta nella maxi-informativa redatta dai Carabinieri e depositata agli atti del fascicolo: “Le analisi forensi”, scrivono gli investigatori, “hanno permesso di accertare l’interessamento in intercettazioni illecite a carico di Jacobs e del suo staff” da parte di due indagati, Lorenzo Di Iulio e Gabriele Pegoraro (quest’ultimo è a capo della società Bitcorp, che realizzava intercettazioni anche per la Procura milanese). (Il Fatto Quotidiano)