Complimenti al Pd per una vittoria da non sottovalutare. Ma l'euforia può accecare (di S. Fassina)
Complimenti al Pd. Innanzitutto, a Stefania Proietti e Michele De Pascale, amministratori di provata qualità, riconosciuti e giustamente premiati dai loro rispettivi territori. Complimenti anche a Elly Schlein per la correzione di rotta politica e programmatica avviata nel suo partito tra mille difficoltà e resistenze. Le vittorie in Emilia-Romagna e Umbria hanno, in primis, valore in sé in quanto prospettano buona politica per emiliano-romagnoli e umbri, per questi ultimi dopo una parentesi grigia, dove è stata evidente finanche l’inconsapevolezza del declino impressionante vissuto dalla regione. (L'HuffPost)
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Se non altro perché i Dem qui hanno il cuore anagrafico, oltreché simbolico, della loro classe dirigente: l’Emilia-Romagna esprime il presidente (Bonaccini), la segretaria (Schlein), e con la vittoria di de Pascale anche, idealmente, quel passaggio di consegne generazionali (Schlein e de Pascale hanno la stessa età, classe 1985) che può proiettare il partito verso il futuro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Già alle recenti Europee si era manifestato un calo al 59%, in valori assoluti si è passati da 2.373.974 a 1.624.863 votanti, con una diminuzione di 749.111 voti espressi. Nello stesso tempo si registra un forte calo di votanti, dal 67,67% al 46,42%. (Il Fatto Quotidiano)
C’è stato poco tempo. Questo risultato ci dà grandissima responsabi… (La Repubblica)
Parole di Paolo Pombeni, storico dei partiti politici, professore emerito dell’Alma Mater. Professore, partiamo dal dato dell’astensione: ha votato meno di un emiliano-romagnolo su due. (Corriere della Sera)
Il centrodestra avrà motivi di approfondimento, soprattutto riguardo a linguaggi tra alleati che a tratti sembrano inconciliabili. Il Pd fa il pieno in Emilia-Romagna a scapito dei suoi alleati, FdI crolla in Umbria, in entrambe le regioni il M5s esce con le ossa rotte, bene Avs, stabili Fi e Lega. (Italia Oggi)
Elly Schlein scommette sul sicuro: il risultato elettorale del suo partito e della sua coalizione nelle due regioni in ballo lo attende a Bologna. Lì la vittoria è certa, e del resto è lì che la segretaria Pd vota: si presenta al seggio in tarda mattinata, scherza col presidente di seggio che si augura che «non le si rompa la matita come l'altra volta», e poi la insegue per ridarle la scheda elettorale che ha dimenticato. (il Giornale)