Strage familiare a Nuoro, ecco cosa è successo nella casa di via Ichnusa
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Nuoro Ha ucciso la moglie Giusi Massetti, 43 anni, la figlia maggiore Martina, 26, e Francesco di 13 anni. Ha sparato anche all’altro figlio, ferito ma non gravemente e al vicino di casa Paolo Sanna, intervenuto nel pianerottolo quando ha sentito gli spari. L’autore della strage familiare compiuta alle 7 del mattino in via Ichnusa a Nuoro, quartiere di Monte Gurtei, è Roberto Gleboni, nuorese, operaio di Forestas. (La Nuova Sardegna)
Su altri giornali
Dopo avere ucciso la moglie e la figlia, e avere ferito altri due figli, un vicino e la propria madre, Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, si è tolto la vita. A Nuoro la folle violenza di un uomo si è abbattuta sulla sua famiglia e anche su un vicino di casa. (Giornale di Sicilia)
Di: Redazione Sardegna Live Salirebbe così a cinque il bilancio delle vittime (Sardegna Live)
Cosa sappiamo sull'omicidio-suicidio di Nuoro, dove un operaio di 52 anni ha sparato alla moglie e alla figlia di 24 anni, uccidendole sul colpo, poi ha aperto il fuoco contro gli altri due figli di 10 e 14 anni e contro un vicino di casa e la madre, e poi si è tolto la vita. (Fanpage.it)
Si aggrava ancora il bilancio della strage avvenuta questa mattina a Nuoro dove Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni ha sparato contro la moglie Giuseppina Massetti, 43 anni, e la figlia Martina, di 24, uccidendole sul colpo, poi ha premuto il grilletto contro i due figli di 14 e 10 anni e contro un vicino di casa Paolo Sanna, pensionato di 69 anni sceso dalla sua abitazione dopo aver sentito gli spari. (SardiniaPost)
È salito a cinque il numero delle vittime della strage di Nuoro, commessa mercoledì mattina da Roberto Gleboni, operaio di Forestas di 52 anni. (L'Unione Sarda.it)
Guardare al futuro con speranza, investendo sui giovani. È l’invito con cui si è concluso il Consiglio permanente della Cei. Nella conferenza stampa finale, il segretario generale, mons. Giuseppe Baturi, ha sottolineato la necessità di diffondere una cultura di pace, perché – ha detto – ci stiamo troppo abituando alle parole della guerra. (TV2000)