La coca calabrese piaceva ai siciliani che dalla “Giostra” inondavano le piazze messinesi

La Calabria era il canale preferenziale per approvvigionarsi di cocaina; per l’hashish si andava invece a Napoli, a Milano o addirittura fino in Spagna; poi c’era il canale dei Paesi Bassi da dove si faceva arrivare lo spice, una specie di cannabinoide sintetico dall’effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. È quanto emerge dall’indagine della Dda di Messina che stamani si ritiene abbia smantellato alcune organizzazioni che si occupavano di narcotraffico tra il capoluogo siciliano e Barcellona Pozzo di Gozzo, con le manette che sono scattate per 112 persone, 85 delle quali finite in carcere e le altre ai domiciliari. (Eco della Locride)

Su altri media

La pericolosa droga sintetica importata dall'Olanda e spacciata dai barcellonesi. "Una volta il clan era contrario" (Tempo Stretto)

Contatti con Spagna e Olanda, ‘giro’ da 500mila euro al mese (Gazzetta Jonica)

Come lavorava l'organizzazione gestita dai Castorino e Abate, che spacciava droga per oltre 70 mila euro al giorno (Tempo Stretto)

L’infermiere e il poliziotto pony express di droga e cellulari in carcere: le consegne in ambulatorio

I pentiti accusano gli Iannello e scattano i sequestri delle concessionarie di auto tra Barcellona, Milazzo e Malaga (Tempo Stretto)

Indagini portate avanti grazie ad intercettazioni, pedinamenti, sequestri e, abbiamo sentito, anche dell’apporto di alcuni collaboratori di giustizia. Il Procuratore Capo Antonio D’Amato ha ricostruito il lavoro svolto dal suo ufficio che ha portato ai 112 provvedimenti eseguiti questa mattina. (Messina)

Il poliziotto Francesco La Malfa, detto Majimbù – un soprannome preso in prestito probabilmente da Majin Bu, uno degli antagonisti principali del manga giapponese Dragon Ball – e l’infermiere Enrico Pagano, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, avrebbero reso meno invalicabili i confini del carcere. (MeridioNews - Edizione Sicilia)