Peruzzi, "Il calcio non fa più per me"
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Angelo Peruzzi, ex portiere di Juventus e Lazio, ha recentemente rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, in cui ha raccontato la sua nuova vita lontano dal mondo del calcio. Peruzzi, che ha appeso i guanti al chiodo ormai da diversi anni, ha spiegato come il calcio moderno sia cambiato radicalmente rispetto ai suoi tempi, tanto da non sentirsi più parte di questo ambiente. "Oggi i giocatori sono diventati delle aziende", ha dichiarato Peruzzi, sottolineando come i calciatori, dopo aver firmato un contratto triennale, chiedano aumenti o trasferimenti dopo pochi mesi, spesso tramite i loro procuratori.
L'ex portiere ha anche ricordato il suo esordio in Serie A, avvenuto a soli 17 anni, quando era riserva e fu chiamato in campo a causa di un malore del titolare Tancredi. "Non discuto le sentenze di Calciopoli, ma su Moggi vi dico che...", ha aggiunto Peruzzi, riferendosi allo scandalo che ha travolto il calcio italiano negli anni 2000. Nonostante le polemiche, Peruzzi ha sempre mantenuto un profilo basso, preferendo concentrarsi sulle sue prestazioni in campo piuttosto che sulle vicende extracalcistiche.
Oggi, Peruzzi si dedica a una vita più tranquilla, lontano dai riflettori, immerso nella natura e appassionato di caccia al cinghiale. "I boschi, i funghi, la caccia al cinghiale. La nuova vita di Peruzzi", ha raccontato, evidenziando come il calcio non faccia più per lui. "Oggi mica potrei giocare", ha concluso, riferendosi alle nuove generazioni di portieri, che ritiene più abili con i piedi che con le mani.
In un mondo del calcio sempre più dominato da interessi economici e mediatici, la storia di Peruzzi rappresenta un raro esempio di chi ha scelto di allontanarsi da questo ambiente per ritrovare una dimensione più autentica e serena.