"L'Italia domina il mondo del tennis": la stampa mondiale celebra Sinner e gli azzurri

"L'Italia domina il tennis". Un titolo che accomuna la versione online del quotidiano spagnolo AS e dell'argentino La Nacion. Un'immagine che racconta bene come oggi il mondo guarda all'Italia e al nostro tennis dopo la storica doppietta in Coppa Davis e Billie Jean King Cup, la prima nella nostra storia. Il nuovo status dell'Italia del tennis, al termine di una settimana conclusa con un doppio trionfo di squadra, si avverte anche dalla frase di Jasmine Paolini con cui si apre l'articolo di AS sulla vittoria degli azzurri in Davis: "In Italia ci ispiriamo gli uni con gli altri". (SuperTennis)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ecco l'albo d'oro completo della Coppa Davis: Nuovo successo per gli azzurri quindi dopo il titolo conquistato lo scorso anno dalla squadra guidata da Filippo Volandri. (ilmessaggero.it)

A questi vanno aggiunti quelli che hanno seguito la partita su Sky: 1 milione 21 mila spettatori medi complessivi in total audience, con un picco di 1 milione 972 mila spettatori unici e il 5,6% di share tv. (La Gazzetta dello Sport)

Termina con il successo in Coppa Davis la stagione strepitosa di Jannik Sinner, che in conferenza stampa racconta come i tanti successi non cambiano l’emozione per un momento tanto importante come quello del match point “Chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno; Chi ama la zia, chi va a Porta Pia; Chi trova scontato…“. (TennisItaliano.it)

La Coppa Davis di Matteo Berrettini

Ieri pomeriggio la finale vinta dall’Italia sull’Olanda ha interessato ben 3 milioni e 839 mila telespettatori su Raidue, per uno share del 25,02 per cento; scendendo nei particolari il primo match vinto da Berrettini ha radunato davanti allo schermo 3 milioni e 115 mila persone, il secondo con Sinner 4 milioni e 467 mila tifosi. (La Stampa)

Jannik Sinner e la Coppa Davis 2024: decisivo insieme a Matteo Berrettini per portare la squadra alla vittoria (Vogue Italia)

È la Coppa Davis di Matteo Berrettini, capo-ultrà a bordo campo, con la manica tirata su a mostrare il tatuaggio della rosa dei venti, o di una spada che infila un cuore da guappo di Notre-Dame de Fleurs, fare un tifo esaltato, entusiasta anche solo di essere lì; la felicità di chi forse credeva che non ce l’avrebbe fatta, a giocare ancora sfide sportive con quel peso: sentirsi importante, poter scrivere la storia. (L'Ultimo Uomo)