La democrazia di Seul è malata? "È l'esatto contrario"

“Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. Parola di Francesca Frassineti, docente di storia dell’Asia orientale contemporanea presso la Ca’ Foscari e ricercatrice dell’ISPI. La decisione di imporre (e poi ritirare) la legge marziale sembra un gesto esasperato. Cosa ha spinto Yoon Suk-yeol, un ex giurista, a introdurre una misura tanto scivolosa? Sì è stato un gesto estremo, potremmo definirlo un sucidio politico. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Seoul, 11 dic. (il Dolomiti)

Una vicenda che di per se ha già fatto parecchio rumore, visto che le accuse contro di lui non sono leggere: avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’attuazione della legge marziale, proclamata il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol e poi rapidamente ritirata a seguito delle proteste. (L'Opinione)

L'ex ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun ha tentato di togliersi la vita in carcere, dove è detenuto con l'accusa di insurrezione legata a una indagine sulla legge marziale del presidente Yoon Suk-yeol, dichiarata il 3 dicembre e ritirata poco dopo. (Fanpage.it)

Il parlamento di Seul: via libera all'arresto del presidente Yoon

Il capo della polizia nazionale della Corea del Sud e quello di Seul sono stati arrestati per il loro ruolo nell’applicazione del decreto sulla legge marziale dichiarato il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol (Open)

«Il burattino Yoon Suk Yeol, che già aveva affrontato una grave crisi di governo e una messa in stato d’accusa, a sorpresa ha imposto la legge marziale e minacciato il popolo con le armi della dittatura fascista», così la Kcna, agenzia di stampa controllata dal governo della Corea del Nord, ha raccontato quello che è successo e che sta succedendo in Corea del Sud. (Rivista Studio)

Si stringe il cerchio intorno alle figure chiave della legge marziale imposta in Corea del Sud nella notte tra il 3 e il 4 dicembre. TAIPEI. (La Stampa)