Unione Associazioni Italia Israele presenta querela a Torino per le orazioni religioni in Università

TorinOggi.it INTERNO

L’Unione Associazioni Italia Israele (UAII) depositerà denuncia-querela presso la Procura del Tribunale di Torino per la vicenda delle orazioni religiose del 17 maggio in Unito. Ad annunciarlo in una nota stampa è Celeste Vichi (Presidente Unione Associazioni Italia Israele). "Affinché siano individuate le condotte e le responsabilità di coloro che il 17 maggio scorso hanno tenuto interventi ed orazioni – anche a contenuto religioso - inneggianti al jhad islamico all’interno dell’Università degli Studi di Torino e nei confronti di tutti coloro che abbiano autorizzato e/o omesso di vigilare ed impedire che tali manifestazioni inneggianti all’odio razziale si tenessero presso un Ufficio – quale quello dell’Università - che svolge un servizio pubblico, con conseguente interruzione dello stesso, richiedendo, altresi, che l’Autorità Giudiziaria indaghi anche nei confronti di tutte quelle organizzazioni che possano aver sostenuto tali condotte". (TorinOggi.it)

Su altri giornali

Un jihad compiuto da donne, da uomini da bambini ognuno con quello che può contribuisce a questa lotta di liberazione che è cominciata dal primo momento in cui i sionisti hanno calpestato quella terra Benedetta». (Panorama)

La preghiera dell’imam, bloccata al Politecnico, getta nel caos gli atenei torinesi All’Università il rettore chiede agli occupanti di far riprendere le lezioni lunedì, ma i manifestanti lo attaccano: “Rifiuta il dialogo e lede l’immagine dell’Università” (La Stampa)

«Ho ricevuto una diffida a svolgerla, anche se non sono l’organizzatore essendo stato chiamato solo a officiare l’orazione. Ritengo scandaloso però il divieto della questura». (Corriere della Sera)

Il sermone dell’imam all’università di Torino è «una vicenda folle, non si può accettare che si faccia un discorso che incita alla guerra santa e alla violenza contro Israele. ROMA. (La Stampa)

“Ci ho tenuto a ripetere, ed è per questo che non ho firmato la diffida, che io sono solo stato chiamato ad officiare una orazione, … (Il Fatto Quotidiano)

Se l’imam che è intervenuto davanti a un gruppo di studenti nell’atrio del Palazzo Nuovo dell’Università di Torino, occupato ormai da diversi giorni, si fosse limitato a fare ciò che è proprio del suo ruolo, cioè guidare la preghiera islamica, la discussione sulla laicità dei luoghi universitari sarebbe sicuramente meno accesa, più ricca di argomenti, più interessante. (La Stampa)