Ron Howard: «Trump? È troppo presto per capire che cosa farà per il pianeta»

Al Torino Film Festival il Ron Howard ha presentato in anteprima Eden, scelto come film di apertura e ha ricevuto il premio Stella della Mole durante la cerimonia di inaugurazione il 22 novembre. Un’occasione per raccontare al pubblico il suo rapporto con l’Italia: «Sono stato nel vostro Paese per la prima volta a 4 anni. Avevo girato un film, i miei genitori non volevano che facessi l’attore da bambino ma era un’opportunità per tutta la famiglia e hanno acconsentito», ha detto. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri giornali

La storia sui generis e avventurosa del dottore tedesco Friedrich Ritter (nel film Jude Law senza denti e con il pene di fuori) e di sua moglie Dora affetta da sclerosi multipla (Vanessa Kirby) fuggitivi nel 1929 a Floreana, isola deserta nell’arcipelago darwiniano delle Galapagos nel Pacifico, è accaduta per davvero (Il Fatto Quotidiano)

Dopo la pioggia di applausi di venerdì sera del Teatro Regio gremito la sera dell'inaugurazione, in cui per la prima volta fuori dal nord America ha mostrato il suo ultimo film, “Eden”, dopo aver ricevuto la Stella della Mole dalle mani del presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo, Ron Howard questa mattina ha incontrato la stampa (ma non il pubblico: nessuno era presente al mattino all'unica replica del suo film, con la sala grande del Massimo gremita) e raccontato molto di sé e del suo ultimo lavoro. (Torino Cronaca)

Torino, 23 nov. Un'emozionato Ron Howard ha aperto il 42esimo Torino Film Festival con il suo nuovo film, "Eden", presentato in anteprima internazionale. (il Dolomiti)

Ron Howard: «Il mio thriller di sopravvivenza ci riguarda da vicino»

Leggi tutta la notizia E'... (Virgilio)

Da una parte c’è l’idealismo del dottor Ritter e della compagna Dora, dall’altra il pragmatismo sociale di Margaret e Heinz e, in mezzo, la rapacità coloniale della «baronessa» Eloise: chi riuscirà a scamparla? In un film interpretato –tra gli altri- da Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e una conturbante Ana de Armas, ad andare in scena sono soprattutto meschinità e ipocrisie ammantate da principi e diritto alla sopravvivenza. (Corriere della Sera)

Il veterano di Hollywood che celebra miti e patria ha realizzato un film indipendente, «era l’unico modo, e la dice lunga sul controllo delle major». (Corriere della Sera)