Meloni da Calenda, al congresso di Azione: «Non sto dando un avviso agli alleati. Sui dazi non agire di impulso. L'Ue senza difesa è una comunità hippie»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«Abbiamo fatto un po' discutere con questa presenza, ho letto cose divertenti, bizzarre», che «vengo qui per dare segnali agli alleati che sarei pronta a sostituirli» o «la teoria secondo la quale volevo concedermi una scorribanda tra i moderati, ma ora devo dire che dopo l'intervento di Carlo Calenda porterò io un po' di moderazione». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aprendo il suo intervento di sabato al congresso di Azione sottolineando che «in Italia si passa direttamente dalla criminalizzazione dell'avversario a fare un governo insieme» che «non è mai stata la mia cifra». (Corriere della Sera)
Su altre fonti
"Ho visto una disponibilità inedita della Meloni, ma il dialogo si fa in Parlamento dove troviamo di solito un muro, ho ascoltato dei toni un po’ sorprendenti da chi come Meloni parlava di burocrati, migranti e uscita dall’euro" così Riccardo Magi a margine del Congresso di Azione. (Il Sole 24 ORE)
Al congresso di Azione di Carlo Calenda ieri mattina la premier Giorgia Meloni è arrivata in tempo per ascoltare l’intervento del leader. E la premier subito dopo ha cordialmente ricambiato: «Abbiamo fatto un po’ discutere con la presenza a questo congresso, forse dovremmo interrogarci sul perché un normale confronto faccia discutere. (Corriere della Sera)
Un weekend importante per Azione con lo svolgimento a Roma del secondo congresso nazionale che ha visto la conferma come segretario del partito di Carlo Calenda. Numerosi gli ospiti che si sono susseguiti dal palco, dall’attuale premier Giorgia Meloni agli ex premier Paolo Gentiloni e Mario Monti, alla vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picerno. (La Provincia di Cremona e Crema)
Condividi Facebook Twitter WhatsApp Email Un congresso non si nega a nessuno e Calenda non se l’è negato, non perché avesse qualcosa da dire che già non si sapesse, ma per una vetrina che è ormai l’anima della politica, più vetrina se alla sua destra stava seduto il piddino Gentiloni e alla sua sinistra sorrideva e smorfieggiava nientepopodimeno che una smagliante Giorgia Meloni (Strisciarossa)
Non so se l’agenda le permetterà di correre sabato prossimo anche al congresso della Lega a Firenze, dove penso che l’alleato e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini l’avrà invitata, ma so che ieri Giorgia Meloni ha voluto accorrere al congresso di Azione, su invito di Carlo Calenda (Start Magazine)
"La politica in democrazia si fonda sul confronto". E figurarsi poi se proprio lei può permettersi di esordire così: "Adesso, porterò io un po’ di moderazione". (QUOTIDIANO NAZIONALE)