L'Europa approva un prestito di 35 miliardi all'Ucraina usando i beni russi congelati come garanzia

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Gli extraprofitti guadagnati sui beni russi congelati in Europa saranno utilizzati per rimborsare gradualmente il prestito multimiliardario concesso a Kiev per sostenere la sua economia PUBBLICITÀ I Paesi dell'Unione europea hanno dato il via libera a un piano senza precedenti per l'emissione di un prestito di 35 miliardi di euro a sostegno dell'economia dell'Ucraina, colpita dalla guerra, utilizzando come garanzia gli interessi sugli asset congelati della Banca centrale russa (Euronews Italiano)

Ne parlano anche altri giornali

Chi pagherà per il prestito all’Ucraina? I Paesi membri dell'Ue hanno dato il via libera all'emissione di un prestito per sostenere l’economia dell’Ucraina, utilizzando come garanzia gli asset congelati della Banca centrale russa (Start Magazine)

Lo riferisce l’agenzia di stampa britannica Reuters che precisa come gli importi che dovranno versare i tre Stati sono ancora in fase di definizione e saranno garantiti dai beni sovrani russi congelati. (L'INDIPENDENTE)

La decisione dell’Ungheria di non sostenere la modifica delle sanzioni dell’Unione Europea sugli asset immobilizzati della Russia rappresenta un’importante battuta d’arresto per i piani del G7, che mira a utilizzare i profitti generati da questi beni per finanziare un prestito di 45 miliardi di euro all’Ucraina. (Notizie Geopolitiche)

Sanzioni contro la Russia: linee guida UE per l’industria

Come è ormai consuetudine, l’Europa si insabbia di nuovo sul pacchetto di sanzioni alla Russia. E a bloccare tutto è ancora l’Ungheria, presidente di turno dell’Ue, che con il ministro delle Finanze Mihàly Varga, a margine della riunione dell’Eurogruppo, ribadisce la propria contrarietà all’estensione da 6 a 36 mesi della durata del rinnovo al congelamento degli asset russi. (Il Fatto Quotidiano)

Questo nuovo quadro consentirà all’Ue di prendere di mira individui ed entità coinvolti in azioni e politiche del governo della Federazione Russa, che minano i valori fondamentali dell’Ue e dei suoi Stati membri, la loro sicurezza, indipendenza e integrità, nonché quelli delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi”, si legge in un comunicato. (Agenzia askanews)

Dal 24 febbraio 2022, il Canada, la Francia, la Germania, l’Italia, il Giappone, il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Unione Europea (collettivamente denominati “Gruppo dei 7” o “G7”) hanno implementato infatti i controlli sulle esportazioni e sulle sanzioni che limitano l’accesso della Russia a tecnologie e ad altri materiali necessari per sostenere le operazioni militari e la guerra in Ucraina; il G7 ha anche coordinato questi regolamenti con la Global Export Control Coalition (GECC), una coalizione di 39 membri che ha attuato controlli sostanzialmente analoghi in risposta all’invasione immotivata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia. (Diritto Bancario)