La vittoria di Donald Trump è una pessima notizia per la lotta ai cambiamenti climatici

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Fanpage.it ESTERI

Alla fine ha vinto Trump, di nuovo. Il tycoon newyorchese è il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Una pessima notizia per la lotta ai cambiamenti climatici, ma la transizione ecologica statunitense non si fermerà. (Fanpage.it)

Su altri giornali

Il Senato passa a maggioranza repubblicana così come lo sarà la Camera. I risultati sono perfettamente in linea con i sondaggi, secondo i quali, soprattutto nelle ultime settimane, era evidente il sostanziale pareggio negli stati in bilico tra i due candidati. (Scienza in rete)

Per la prima volta da quasi 40 anni i Repubblicani hanno vinto anche il voto popolare. Quando ieri siamo andati online con la rassegna era quasi certo, poche ore dopo è arrivata la certezza matematica. (Italia che Cambia)

Quello che potrebbe attuare è stato chiarito più volte durante i suoi comizi ma se il nuovo Presidente americano tradurrà davvero in realtà quello che ha preannunciato, ci potrebbero essere conseguenze importanti per il settore automotive europeo. (HDmotori)

Trump alla Casa Bianca, sarà la fine degli Esg?

A subire potenziali cambiamenti della regolamentazione potrebbero essere specialmente i veicoli elettrici. Gli Stati Uniti hanno espresso il loro voto: mercoledì 6 novembre il mondo si è svegliato con una certezza, il 47esimo presidente è Donald Trump, che festeggia quindi il suo secondo mandato. (Auto.it)

Trump e il clima La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America ha riacceso il dibattito su temi cruciali come politiche ambientali, diritti civili, e immigrazione. Con il ritorno alla Casa Bianca, il Presidente si prepara a reintrodurre e ampliare molte delle misure che hanno caratterizzato il suo primo mandato, promettendo politiche ancora più dure e controverse. (Wise Society)

La fine degli Esg? Più d’uno se lo è chiesto, stamane? Che succede della lunga marcia della sostenibilità, con le sue pieghe iperboliche, per carità, pompate dalla finanza con afflato talvolta non cristallino, col brand activism del marketing strategico, con l’opportunismo modaiolo di una certa politica, che succede, dicevamo, della lunga marcia che comunque ha portato nell’ultimo quarto di secolo a qualche risultato non trascurabile in fatto di lotta al cambiamento climatico e a responsabilità sociale delle imprese? Sì perché Donald Trump non ha mai nascosto la propria contrarietà a tutto questo vasto mondo e a tutti i suoi principi, con furba faciloneria ridotto a wokismo. (Vita)