Giulia Cecchettin, così la difesa di Turetta prova a evitare l'ergastolo: "Non è in grado di premeditare nulla"

Giulia Cecchettin, così la difesa di Turetta prova a evitare l'ergastolo: Non è in grado di premeditare nulla
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Today.it INTERNO

"Oggi ho un compito non facile: assistere, difendere un imputato reo confesso di un omicidio efferato, gravissimo e altri reati satellite. Assisto un giovane ragazzo che ha ucciso una giovane ragazza privandola della vita, dei ricordi, dei sogni, delle speranze, dei progetti e la priva di tutti i legami che la univano alle persone che l'amavano e aveva riposto in lei aspettative di un futuro radioso". (Today.it)

Ne parlano anche altri giornali

Se ieri è stata la giornata che sancito la richiesta di ergastolo per Turetta, quest'oggi è toccato alla difesa spiegare le ragioni per cui il killer di Giulia Cecchettin non merita il carcere a vita. Durante la sua arringa, Caruso ha sostenuto che "l'ergastolo è da molto tempo ritenuto una pena inumana e degradante, le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. (Il Giornale d'Italia)

Articolo in aggiornamento I punti chiave La premeditazione (il Giornale)

Dopo la richiesta dell'ergastolo, oggi in aula è il turno della difesa di Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023. Non sono presenti in aula Gino Cecchettin, papà di Giulia, e la nonna della vittima Carla Gatto. (la Repubblica)

Femminicidio di Giulia Cecchettin, l'avvocato di Turetta: "Accetterà l'ergastolo. Non sussiste la premeditazione"

Nel corso del processo che vede imputato Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin, il pubblico ministero Andrea Petroni ha parlato anche di com'è andata la prima volta che ha visto Turetta in carcere: "Uscii dall'interrogatorio del primo dicembre con la sensazione di essere stato preso in giro", dice il pm senza usare mezz termini. (la Repubblica)

In tutto - per motivarsi nella decisione di interrompere la relazione. Il 31 luglio 2023 Giulia Cecchettin aveva annotato un elenco delle motivazioni, chiare e ordinate, che l'avevano portata a decidere di lasciare Filippo Turetta, la persona che pochi mesi dopo l'avrebbe uccisa e che ora rischia l'ergastolo per il femminicidio. (Corriere della Sera)

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