Le assaggiatrici: ma com'è il film di Silvio Soldini?

ROMA – Una lente il cui specchio si distende sulla storia, sul retrogusto amaro della vicenda stessa. Storie che sanno di attesa, paura, rimorsi e di quel destino che è sospeso. Tra la vita e la morte, a ogni boccone. Le Assaggiatrici, ultimo film di Silvio Soldini ora al cinema, è tratto dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino (pubblicato nel 2018 da Feltrinelli) ed è un’opera che pur muovendosi in un contesto storico ben preciso e specifico – ovvero quello della Germania nazista – non si limita alla ricostruzione d’epoca, ma scava nelle dinamiche del potere, della sopravvivenza e della complicità umana, usando il passato come uno strumento per comprendere anche quello che viviamo in questo (difficile) presente. (The Hot Corn Italy)

La notizia riportata su altri giornali

Per gli attori, un j'accuse contro la guerra «che ci toglie tutto», contro l'indifferenza che può essere letale e «la mascolinità tossica incarnata dal nazismo». Per Rosella Postorino, «è un romanzo sulla colpa, sulla possibilità di scivolare nel peccato anche senza un'adesione ideale». (Corriere della Sera)

Nel 2012 a 95 anni, poco prima di morire, una donna di nome Margot Wölk rivelò di essere stata, una delle 15 giovani tedesche costrette per oltre due anni ad assaggiare i pasti di Hitler per avere la certezza che non fossero avvelenati. (Vogue Italia)

Già, perché Le assaggiatrici si può vagamente, pardon, gustare solo se si esce dal paradigma esclusivo che ha investito la critica cinematografica dai Cahiers in avanti. L’ho visto ma non l’ho sentito. (Il Fatto Quotidiano)

Chi erano le assaggiatrici di Hitler? La storia vera

Mentre l’Europa soffre la fame, un gruppo di giovani tedesche ha il “privilegio” di cibarsi di prelibatezze quotidiane. Il conto del menu è semplice e angosciante: sfidare il destino rischiando la vita. (Il Fatto Quotidiano)

Paese di produzione / anno / durata: Italia, Belgio, Svizzera / 2025 / 123 min. Titolo originale: Le assaggiatrici (BergamoNews.it)

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