Germania, Scholz potrebbe cadere prima di Natale: pesa la crisi economica
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha aperto alla possibilità di anticipare il voto di fiducia in Parlamento a prima di Natale. Il passaggio porterà con ogni probabilità alla caduta del governo e a nuove elezioni, dopo il licenziamento del ministro delle Finanze e capo del Partito Liberale Christian Lindner. Senza i voti dei centristi l'esecutivo non ha più la maggioranza nel Bundestag, ma la crisi di Governo è derivata dalla recessione economica. (QuiFinanza)
Su altri giornali
«Non vedo alcun problema nel porre la questione di fiducia prima di Natale” al Bundestag, se il partito socialdemocratico al governo e l'opposizione conservatrice sono d'accordo, ha detto Scholz in un'intervista alla tv Ard, “anche io voglio che questo avvenga rapidamente”. (ilmessaggero.it)
"Non sono incollato al potere. Anche io sono del parere che si debba andare quanto prima al voto". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un talk show su Ard, intervistato dalla giornalista Caren Miosga. (l'Adige)
Come in Italia sono molti coloro che vedono in questa misura di sostegno sociale una surrettizia incentivazione al non lavoro. Olaf Scholz non intende intaccare la ragione sociale del suo governo cioè le pensioni, il salario minimo di 12 euro all’ora, le spese per i migranti e tutto ciò che può favorire il lavoro; per contro i liberali sostengono da sempre il mondo delle piccole e medie imprese e vogliono tagli alle spese ritenute improduttive, incentivare la deburocratizzazione, ridurre i costi energetici. (L'Eco di Bergamo)
E ora, come andrà avanti la Germania? Cosa aspettarsi nei prossimi giorni e come si svilupperà la crisi? Oggi il cancelliere Olaf Scholz si recherà a Budapest per il Consiglio europeo, da «anatra zoppa», senza più il governo semaforo (socialdemocratici, liberali e verdi). (Corriere della Sera)
La locomotiva dell’Europa è economicamente ferma da tempo, senza il gas russo a buon mercato ha cessato di correre. Benvenuta Germania tra i paesi con governi politicamente instabili. (Nicola Porro)