Francia, il presidente Macron accetta le dimissioni del governo Attal. L’esecutivo rimane in carica per gli affari correnti

Era una decisione annunciata e adesso è diventata ufficiale: il presidente francese, Emmanuel Macron, ha accettato le dimissioni del governo guidato dal premier Grabriel Attal, precisando che l’esecutivo continuerà a gestire gli affari correnti fino al passaggio di consegne. Uno step tutt’altro che semplice, dato l’esito delle elezioni, e che rischia di gettare la Francia in un’impasse politica e istituzionale dalla quale difficilmente riuscirà a tirarsi fuori allo stato attuale. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

L’Eliseo, dopo un ultimo consiglio dei ministri con toni piuttosto dimessi, ha fatto sapere che tale periodo di «gestione» potrebbe – per motivi di «continuità» – protrarsi «alcune settimane», ormai tutti sono convinti che se ne riparlerà dopo le Olimpiadi di Parigi 2024, che si aprono il 26 luglio e si chiudono l’11 agosto. (ilmessaggero.it)

Il presidente francese Emmanuel Macron ha "accettato" le dimissioni del governo di Gabriel Attal che garantirà "la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo", come scrive l'Eliseo in un comunicato. (Adnkronos)

Francia nel caos dopo le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal accettate da Emmanuel Macron. Ora il ministro dimissionario garantirà "la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo", scrive l'Eliseo in un comunicato. (Secolo d'Italia)

Macron accetta le dimissioni di Attal: grandi manovre in Assemblée

Settimana per delineare le prime geometrie politiche in Francia dopo il voto del 7 luglio e le dimissioni del primo ministro, accettate ieri dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron. (il Giornale)

Affinché questo periodo termini il più rapidamente possibile, per l'Eliseo, spetterebbe alle forze repubblicane lavorare insieme per costruire un rassemblement intorno a progetti e azioni al servizio dei francesi, prosegue il comunicato. (il Giornale)

L’obiettivo è quello di permettere ai diciassette ministri eletti deputati di partecipare alle sedute dell’Assemblée, dove la loro presenza diventa determinante per definire il peso del campo presidenziale. (Il Sole 24 ORE)