Trapianto di fegato record: prelevato da una 99enne, l'organo conservato con una macchina d'avanguardia salva una malata oncologica

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Il Gazzettino INTERNO

È il primo caso in Italia. E probabilmente anche nel mondo. La protagonista è un’anziana di oltre 99 anni che ha donato il fegato, trapiantato poi su una donna di 49, affetta da colangiocarcinoma, una grave forma di tumore maligno non operabile che colpisce i dotti biliari. Quest’ultima ora è ricoverata in Terapia intensiva e le sue condizioni sono buone: ieri mattina (19 aprile), a poche ore dall’intervento durato dalle 17 alle 21, è stata estubata e i parametri relativi alla funzionalità epatica sono in miglioramento, segno che l’organo quasi centenario funziona bene. (Il Gazzettino)

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La donazione è avvenuta in modalità "Dcd", ovvero a cuore fermo. Zaia: «Il volto migliore della nostra Sanità» (Open)

Un'operazione perfettamente riuscita, peraltro, in quanto il ricevente è in buone condizioni. Questo però, se possibile, lo è ancora di più: nella notte tra venerdì 18 e oggi, sabato 19 aprile, è stato eseguito in Azienda Ospedaliera a Padova un trapianto di fegato a dir poco eccezionale in quanto la donatrice (a cuore fermo) è una donna di 99 anni, ovvero la più anziana di sempre. (Corriere del Veneto)

Un trapianto di fegato utilizzando l'organo donato da una donna di 99 anni, la piu' anziana donatrice di sempre per un intervento a cuore fermo, e' stato effettuato con successo la notte scorsa dall'equipe della Chirurgia Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di fegato dell'Azienda Ospedale-Universita' di Padova. (Tiscali Notizie)

Un trapianto da record Un trapianto da record (Virgilio)

Ed è quello che è accaduto a Padova, dove la notte scorsa, venerdì 18 aprile, l'equipe della Chirurgia Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di fegato dell'Azienda Ospedale-Università di Padova, ha effettuato un trapianto di fegato utilizzando l'organo donato da una donna di 99 anni. (Il Gazzettino)

La donazione è avvenuta secondo la modalità DCD, ovvero “donazione a cuore fermo”, una tecnica innovativa e complessa, sviluppata grazie alla collaborazione tra la Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera, guidata dal professor Gino Gerosa, e i reparti coinvolti nel trapianto (Nordest24)