Paolo Cognetti: «Legato a un letto mani e piedi in ospedale. È una cosa che non dimenticherò mai»

«Mi sono trovato a un certo punto legato al letto mani e piedi, con una siringa in una gamba, è una cosa che non dimenticherò mai»: è un Paolo Cognetti irriconoscibile, senza barba e con i capelli tinti di rosso, quello che racconta al Tgr Lombardia quanto vissuto durante un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso). Un'esperienza che il 46enne scrittore milanese, vincitore del Premio Strega nel 2017 con `Le otto montagne´, ha confessato alle telecamere della Rai, quest'anno è accaduta due volte, prima a gennaio e poi ora. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

Lo scrittore Paolo Cognetti ha fatto sapere di aver subito un Trattamento Sanitario Obbligatorio. A causa della depressione, di pensieri suicidi e dell’alcolismo. Oggi è dimagrito, ha tagliato la barba e ha tinto i capelli di un rosso tiziano che non è il suo. (Open)

Il trattamento sanitario obbligatorio (TSO) è un intervento sanitario disposto in caso di motivata necessità e urgenza, nel quale il paziente viene sottoposto a cure mediche a prescindere dalla sua volontà: questa misura si applica principalmente in ambito psichiatrico, come procedura finalizzata alla tutela della salute e della sicurezza del paziente. (Fanpage.it)

Martedì è stato dimesso dal reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove era stato ricoverato a causa di una grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali. (il Giornale)

Un’altra strada è possibile. Sulla conferenza autogestita per la salute mentale

Lo ha detto in una intervista, nella quale ha raccontato di aver subito un TSO, un Trattamento Sanitario Obbligatorio, per una «grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». Il racconto di Paolo Cognetti è toccante e va dritto al punto: «Le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere e la risalita comincia accettando chi realmente si è». (Donna Moderna)

ROMA – Paolo Cognetti, dopo l’intervista a Repubblica, continua a raccontare la sua depressione. Anche il Corriere della Sera intervista lo scrittore: "Passavo tutta la giornata a bere. In ospedale era come in carcere. (Dire)

In un’intervista pubblicata ieri da Repubblica, Paolo Cognetti, premio Strega per Le otto montagne, ha raccontato due settimane di ricovero in psichiatria a seguito di un Tso, determinato dopo essere “stato morso dalla depressione”, cui sono seguite fasi maniacali che hanno procurato allarme tra gli amici: “C’era il timore, per me infondato – afferma lo scrittore – che potessi compiere gesti estremi, o che diventassi pericoloso per gli altri”. (Napoli Monitor)