Governo nel pantano, al Cdm non superano i litigi: rinvio del dl giustizia, si tratta sul canone Rai (di F. Olivo)

Giustizia e canone Rai. La maggioranza si incarta. E rinvia. Dopo il vertice domenicale a casa di Giorgia Meloni, che non ha portato consiglio su alcuni temi chiave, ecco che le crepe si riaprono in questo freddo lunedì di novembre. Mentre sui palazzi romani cade a tratti una pioggerellina che rende l'aria cupa, nella maggioranza il clima si fa tetro. E sui fronti caldi si fa fatica co… (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

An… Gli ospiti di Giorgia Meloni non sembrano aver gradito la serata e gli effetti si sono visti il giorno dopo: Forza Italia si impunta, diserta il consiglio dei ministri e fa slittare un decreto sulla giustizia, con un’offensiva a tutto campo che inizia a destare preoccupazione a Palazzo Chigi. (La Stampa)

Le due norme erano contenute nel corposo decreto Nordio che sarà ripresentato alla prossima riunione del Cdm in programma venerdì. (il Giornale)

Su richiesta del vicepremier Antonio Tajani, la bozza di provvedimento, che conteneva una nuova norma-bavaglio per i magistrati e un inasprimento della disciplina sui reati in materia di cybersicurezza, sarà discussa alla prossima riunione. (Il Fatto Quotidiano)

Cdm, rinviato il dl Giustizia. "Verso testo unico contro la violenza sulle donne"

A causa dell'assenza, per diversi impegni, di tutti i ministri di Forza Italia nella riunione del Consiglio dei ministri, prevista oggi alle 17,45, il Dl Giustizia - su richiesta del vicepremier Antonio Tajani - slitta al prossimo Cdm. (Tiscali Notizie)

Dietro lo stop al decreto c’è uno scontro interno tra ministri e anche tra partiti di maggioranza sul tema dossieraggi e poteri da conferire alla Procura nazionale antimafia sulla sicurezza informatica. (la Repubblica)

Niente decreto Giustizia: almeno solo per il momento. Dalla riunione del governo Meloni che si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Chigi doveva infatti arrivare la norma su una nuova tipologia di illecito disciplinari per le toghe a causa delle " gravi ragioni di convenienza ", inglobata all'interno del cosiddetto dl cyber, il quale però non è stato licenziato nella giornata odierna. (il Giornale)