Omicidio del generale Kirillov, un arresto a Mosca
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Ieri la morte del generale e del suo assistente a Mosca, la bomba nascosta in un monopattino elettrico. L'omicidio rivendicato dall'Ucraina La Russia ha annunciato l'arresto di un cittadino dell'Uzbekistan per l'uccisione, ieri a Mosca, del generale Igor Kirillov. "Un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, è stato arrestato, sospettato di aver commesso l'attentato costato la vita al generale Igor Kirillov e al suo assistente Ilia Polikarpov", rende noto il Comitato investigativo russo, secondo cui il sospetto avrebbe affermato di essere stato "reclutato dai servizi speciali ucraini". (Adnkronos)
La notizia riportata su altre testate
Da un lato le operazioni degli 007 di Kiev (tra sabotaggi e uccisioni in territorio russo), dall’altro le morti e i misteri sui dissidenti interni di Mosca. Quello del generale Igor Kirillov è, in ordine di tempo, l’ultimo nome di una lunga lista: un elenco di azioni e omicidi mirati in continuo aggiornamento. (Il Fatto Quotidiano)
L’Fsb, i servizi segreti di Mosca, hanno diffuso una nota per far sapere di aver “condotto azioni operative e investigative con il ministero degli Interni russo e il Comitato investigativo russo. (Il Fatto Quotidiano)
Era il marzo 2020, il picco della pandemia, Bergamo devastata dal Covid: i russi arrivarono in 104, tra cui solo 28 medici e 4 infermieri, il resto scienziati e militari esperti di guerra batteriologica. (Corriere della Sera)
La bomba era piazzata in un monopattino elettrico. Il generale russo Kirillov ed il suo vice Ilya Polikarpov escono da un'abitazione, poi l'esplosione che causa la morte di entrambi. (Il Giornale d'Italia)
Del resto, solo così si può spiegare l’attentato a Mosca, portato a termine e rivendicato dai servizi segreti dell’Ucraina (SBU), che ha causato la morte del capo delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle forze armate russe, il generale Igor Kirillov, e del suo assistente. (LA NOTIZIA)
E rischia d'infliggere un ulteriore duro colpo all'immagine delle forze di sicurezza russe. Il modello è sempre quello costato la vita a Darya Dugina, la sfortunata figlia del politologo Alexander Dugin dilaniata, nell'agosto 2022, dalla bomba destinata a uccidere suo padre. (il Giornale)