La Milano di Mike Bongiorno: dalla casa in zona Sempione alla via che porta il suo nome, la mostra a Palazzo Reale

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

La mostra che da domani a Palazzo Reale celebra Mike Bongiorno a cent’anni dalla nascita non poteva che essere organizzata a Milano, città dove ha vissuto e lavorato per decenni. Per quasi cinquant’anni ha abitato a quattro passi dalla sede Rai e dagli studi televisivi della Fiera da dove venivano trasmessi i suoi celebri quiz, in zona Sempione, via Giovanni da Procida. In questa strada dall’11 settembre dello scorso anno una targa recita: «In questa casa visse Mike Bongiorno, detenuto in gioventù nel carcere milanese di San Vittore perché antifascista. (Corriere Milano)

Su altri giornali

Martedì 17 settembre è stata inaugurata Mike Bongiorno 1924-2024, la mostra al Palazzo Reale di Milano pensata in occasione del centenario della nascita del conduttore. Per l’occasione, Linus e Nicola Savino contattano Gerry Scotti in diretta a Deejay Chiama Italia, il programma di Radio DEEJAY in onda ogni mattina feriale dalle 10 alle 12, per un ricordo della persona e del personaggio di Mike Bongiorno. (Radio Deejay)

L’esposizione, organizzata in occasione del centenario della nascita del celebre presentatore, rappresenta un tributo al grande protagonista della storia della televisione italiana e alla sua rilevanza culturale nel Paese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Grazie anche all’amore di Daniela Zuccoli (la terza moglie) ei tre figli di cui era orgogliosissimo. Mike Bongiorno è morto nel 2009, a 85 anni. (ilmessaggero.it)

, dedicata a uno dei volti più noti della storia della televisione italiana, di cui si ripercorre la carriera raccontando anche la storia del nostro paese. (ComingSoon.it)

Francesco Specchia Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. (Liberoquotidiano.it)

Una vita da romanzo: la guerra e la prigionia in Italia, dove la Gestapo non lo fucilò perché scoprì il suo passaporto americano, l’amore con Daniela (il terzo matrimonio), i tre figli di cui era orgogliosissimo. (la Repubblica)