Telegram, indaga anche l’Ue: comunicati meno utenti per sfuggire alle regole

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il manifesto ESTERI

Rischia di aprirsi anche un fronte Unione europea nella indagini su Pavel Durov. Il fondatore e ceo di Telegram, arrestato a Parigi domenica scorsa e tenuto in custodia fino a mercoledì, è stato rilasciato mercoledì dietro cauzione di 5 milioni di euro. In quanto indagato ha l’obbligo di non lasciare la Francia, di cui è anche cittadino, rimane sotto sorveglianza dell’autorità transalpine ed è obbligato presentarsi alla polizia due volte a settimana. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

La libertà è un bene nel quale ci riconosciamo, un bene da tutelare e garantire, chi la minaccia diventa avversario, non solo nel gioco argomentativo. È in gioco la libertà, ripetiamo continuamente a proposito di questioni molto diverse tra loro. (La Stampa)

Il miliardario franco-russo Pavel Durov, fondatore e Ceo dalla app di messaggistica arrestato sabato sera all'aeroporto Le Bourget in Francia, è stato rilasciato dalla polizia e trasferito al tribunale di Parigi in vista di una sua possibile incriminazione. (Secolo d'Italia)

Il caso dell’arresto sul suolo della (antica) capitale delle libertà non può essere affrontato in modo binario: buoni e cattivi, bianco e nero. (articolo21)

Sotto accusa. Si complica la posizione di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, arrestato a Parigi il 24 agosto e ora messo formalmente sotto accusa dalla procura della Repubblica della capitale francese. (WIRED Italia)

Un patrimonio stimato nel 2022 a 15,1 miliardi di dollari, quasi 1mln di utenti per Telegram fondata con il fratello Nikolai che non ha lasciato la Russia, l'editorialista del Corsera Federico Rampini, già vicedirettore del Sole 24Ore e corrispondente di Repubblica, nel suo ultimo articolo presenta Pavel Durov - la cui sorte, dopo l'arresto sabato scorso in Francia, sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso - come un "piccolo Musk o Zuckerberg russo". (Il Giornale d'Italia)

Pavel Durov, il fondatore della popolare applicazione di messaggistica Telegram, sarebbe indagato anche per violenze gravi su uno dei suoi figli. L’indagine, aperta recentemente, riguarda episodi avvenuti a Parigi (Nicola Porro)