L’auto occidentale a marcia indietro

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Contropiano ECONOMIA

In pochi giorni tutte le principali case automobilistiche europee hanno comunicato ai mercati la propria crisi. Volkswagen licenzia – per ora soltanto i precari – ma si prepara a chiudere due o tre stabilimenti in Germania (quelli all’estero non fanno notizia, pare). Bmw è costretta a richiamare un milione e mezzo di vetture già vendute per problemi di fabbricazione. Persino Mercedes ha lanciato un profit warning, per il drastico calo di vendite (in Cina e non solo) che anche il marchio più lussuoso dell’automotive tedesco ha dovuto registrare. (Contropiano)

La notizia riportata su altri media

Un giudizio che deriva dalla constatazione di un momento sempre più complicato, reso tale dal mix micidiale tra crollo del mercato delle auto elettriche e costi destinati ad aumentare a causa delle nuove e più severe normative dell’Unione Europea volte a ridurre le emissioni di carbonio. (ClubAlfa.it)

BEL PERIODO – Frank de Boer resta legato all’Inter, sulla cui panchina ha trascorso solo pochi messi nel 2016. Intervistato da SportMediaset l’allenatore dichiara: «Guardo sempre l’Inter, che ha fatto tre anni fantastici. (Inter-News)

La gente s'è resa conto che non sarà l'elettrico a fermare l'inquinamento; inquinano come le termiche senza contare il futuro smaltimento delle batterie. Dalla data per il passaggio all'elettrico decisa dall'UE (ma probabilmente anche prima) con che cosa i governi, sostituiranno le mancate entrate dovute alle accise e tasse varie, che ora introitano, sulla vendita dei carburanti? (Più del 50% sul costo finale)? Risposta facile: con una supertassa sul possesso di un'auto elettrica. (ilgazzettino.it)

Disastro auto, manager complici

La questione industriale è certamente determinante per la soluzione del problema ambientale ed economico ma la direzione strategica non può che dipendere da una scelta forte di politica industriale, per una rinascita economica italiana ed europea ed un posizionamento indipendente nello scenario industriale mondiale. (Secolo d'Italia)

Le nuove auto messe in strada nei primi 9 mesi di quest’anno sono invece 4.937; aumento frutto di incentivi importanti, ma con l’elettrico che resta comunque asfittico: 129 sono state infatti le auto immatricolate fin qui, per una percentuale del 2,6 per cento del totale degli acquisti fatti nel mercato del nuovo, rispetto a un 4 per cento del 2023. (LA NAZIONE)

Se il medesimo manager chiude fabbriche, mette in cassa integrazione i suoi dipendenti, si può sempre ritenere che lo faccia per il «bene supremo» dell'azienda, anche se in contrasto con gli interessi della manodopera. (il Giornale)