Pechino e Trump, la sfida tecnologica
Anche se da parte cinese non era stata espressa alcuna preferenza riguardo all’esito delle elezioni americane, la vittoria di Trump ha reso più vicina la rivoluzione del commercio mondiale, in cui la Cina è il massimo protagonista e, nello stesso tempo, il maggiore problema per gli Stati Uniti. Senza volere affliggere i lettori con una valanga di cifre, basti riflettere sul fatto che, nell’ultimo anno di cui si hanno consuntivi precisi, il deficit della bilancia commerciale americana nei confronti della Cina ha raggiunto l’incredibile somma di 283 miliardi di dollari. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
PECHINO (l'Adige)
Con l’elezione di Donald Trump alla Casa bianca si prevede una svolta nei rapporti con la Cina che dovrebbe mutare in modo importante l’economia globale. Durante il prossimo mandato di Trump si definiranno quei rapporti e le cosiddette “guerre commerciali”. (Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo)
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca stravolgerà i rapporti tra l’America e la Cina oppure la relazione si manterrò ancora all’intero delle quattro linee rosse? E come evolverà la relazione commerciale? Come cambieranno i rapporti Usa-Cina con Trump? Parla Sisci (Start Magazine)
Anche il leader cinese Xi Jinping potrebbe però avere qualche asso nella manica da giocare nella partita con gli States. Con l’imminente ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump il barometro delle relazioni tra Washington e Pechino segna già cattivo tempo. (il Giornale)
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sta considerando l’imposizione di dazi del 40% sulle importazioni cinesi a partire dall’inizio del 2025. Questa possibile scelta, anticipata dalla Reuters, rappresenta un punto cruciale nel panorama delle relazioni economiche e politiche internazionali. (Notizie Geopolitiche)
Le dichiarazioni sono emerse durante un incontro con i media organizzato per affrontare le prospettive delle relazioni bilaterali. Pechino si dichiara pronta a dialogare con gli Stati Uniti per rafforzare le relazioni commerciali. (Economy Magazine)