Dazi, sos dei ristoratori Usa: “L’80% dei nostri prodotti viene dall’Italia, rischiamo di chiudere”
La scure dei dazi paventata da Donald Trump incombe sul comparto enogastronomico italiano, per cui gli Stati Uniti sono un mercato fondamentale. Il presidente americano ha minacciato di imporre tariffe doganali del 200% su vini e champagne dall’Unione Europea, alimentando i timori di una guerra commerciale a tutto campo sulle due sponde dell’Atlantico che possa estendersi anche ad altri prodotti. E la mancanza di certezze su come il tycoon intende procedere fa aumentare la preoccupazione tra i ristoratori italiani negli Usa per il rischio concreto di aumenti consistenti dei costi delle materie prime, e di conseguenza dei prezzi, anche per il consumatore finale. (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Precisamente 38,9 su 54,9 miliardi di euro dell’attivo commerciale italiano del 2024: tanto valgono gli scambi di merci con gli Stati Uniti, ed è quindi questa per noi la posta in gioco della guerra commerciale che rischia di scoppiare nei prossimi giorni tra Donald Trump e l’Ue (con l’Italia in mezzo), in realtà già avviata il 12 marzo con l’aperitivo… (L'HuffPost)
L'Italia ha un rapporto commerciale molto stretto con gli Usa, che rappresentano un partner molto importante. Quelle del Nord tendono a essere meno esposte, anche grazie alla vicinanza geografica ai partner europei. (QuiFinanza)
“Nelle vesti di coordinatore di FI Lamezia, in un incontro molto partecipato, tenutosi presso la sede dell’Europarlamentare On Giusi Princi, comunico che si è discusso delle iniziative intraprese dalla stessa Europarlamentare nello svolgimento del suo mandato politico istituzionale. (Corriere di Lamezia)
La guerra commerciale avviata da Donald Trump contro l’Europa rappresenta un serio pericolo per il Made in Tuscany a tavola. Gli Stati Uniti assorbono un terzo delle esportazioni agroalimentari toscane nel mondo, contribuendo a un fatturato di quasi 4 miliardi di euro nel 2024, un record assoluto. (La Repubblica Firenze.it)
Pertanto, se dopo l'acciaio, l'alluminio e i loro derivati gli Usa - e, a catena, altri Paesi del mondo - decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il nostro sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell'export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici. (Alto Adige)
L'analisi della Cgia di Mestre mette in luce come, di fronte ai dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump, gli effetti sulle esportazioni italiane saranno diversi da Regione a Regione: il rischio maggiore è per il Mezzogiorno, dove la diversificazione dei prodotti venduti nei mercati esteri è bassa. (il Dolomiti)