Otto razzi colpiscono la base italiana dell'Unifil in Libano: nessun ferito, ma 5 soldati sono sotto osservazione

Non si ferma la furia della guerra che come, accaduto già diverse volte, non risparmia le sedi Unifil di stanza in Libano. Otto razzi da 107 millimetri hanno preso di mira il quartier generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. I razzi hanno impattato su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato. Per fortuna non si registrano feriti anche se cinque militari italiani sono sotto osservazione nell'infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. (Tiscali Notizie)

Su altri media

“È un’azione inammissibile contro chi lavora per la pace”, ha dichiarato il ministro degli esteri Antonio Tajani. Il governo Meloni ha attribuito la responsabilità dell’attacco a Hezbollah, attivo nella zona lungo il confine con Israele. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Ancora un attacco, l’ennesimo, ancora una volta la vita dei soldati italiani è messa a repentaglio dalla sfrontatezza dei belligeranti che prendono costantemente di mira il contingente italiano stretto nella morsa di un perverso tiro al bersaglio tra l’esercito israeliano ed Hezbollah. (USMIA)

Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Non si registrano feriti. (Secolo d'Italia)

Razzi contro la base della Brigata Sassari in Libano: secondo attacco in una settimana

Leggi tutta la notizia La base della Brigata Sassari in Libano colpita con otto razzi: cinque militari sono in osservazione. (Virgilio)

I leader del G20 si dicono intanto "uniti nel sostenere" la tregua anche nella Striscia di Gaza. Ci sono spiragli per una tregua in Libano. (Sky Tg24 )

Sono tre gli attacchi condotti nelle ultime ore contro il contingente di pace dell’Unifil di stanza in Libano. A comunicarlo è il portavoce della missione Onu, con una nota diramata in inglese e in arabo. (L'Unione Sarda.it)