TIM presenta il nuovo cda più snello, Labriola resta al timone. Vivendi si astiene, titolo su a Piazza Affari

Finanzaonline ECONOMIA

Titolo TIM in corsa a Piazza Affari, con uno scatto superiore al 3,5%, che porta le azioni scambiate sul Ftse Mib a salire a quota 0,2317 euro. La società telefonica guidata dal ceo Pietro Labriola ha annunciato con una nota appena pubblicata che l’assemblea ordinaria degli Azionisti che si è riunita oggi senza la presenza fisica dei soci, con la partecipazione di circa il 50,77% del capitale ordinario del gruppo, ha dato l’ok ai conti del 2023, rinnovando il cda e il collegio sindacale (Finanzaonline)

Se ne è parlato anche su altre testate

azienda telefonica Compagnia telefonica (LA STAMPA Finanza)

L’avvocato Alberta Figari “non ha bisogno di consigli”. Così il presidente uscente di Tim Salvatore Rossi si limita a rispondere uscendo dalla sede della società a Milano, dove si è svolta l’assemblea dei soci per rinnovare il cda, ai cronisti che gli chiedono se ha un consiglio da dare all’avvocato Figari indicata alla presidenza di Tim nella lista presentata dal board uscente in cui è confermato Pietro Labriola come ad, destinata ad essere la prossima presidente della telco. (LAPRESSE)

Per lui si tratta del secondo mandato. Una riunione velocissima per il cda di Tim che, in 3 ore, ha nominato la nuova presidente Alberta Figari e l'ad Pietro Labriola. (La Stampa)

Tim, Labriola confermato al vertice e Vivendi non vota. La vendita della rete ora più vicina

In vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione Rai, sono 121 le candidature arrivate, di cui 70 alla Camera e 51 al Senato. (Il Giornale d'Italia)

Paolucci: 'Adesso non ci sono piu' liste, lavorare insieme' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 apr - 'L'obiettivo e' far salire il titolo, altrimenti, se non sale il titolo, non ci facciamo niente'. (Il Sole 24 ORE)

Milano — L’assemblea per il rinnovo del consiglio di Telecom Italia sorprende per la bassa affluenza, una delle più basse di sempre. Ha votato solo il 50,77% del capitale (contro il 53% nel 2023), tra cui il 23,78% di Vivendi, il 9,8% di Cdp e l’1,27% della Banca D’Italia. (la Repubblica)