Droga della risata: cos’è il gas esilarante inalato dal 26enne morto in Salento

Fa ridere, basta inalarla e l’umore va alle stelle. Ma fa anche male, malissimo, provocando danni al sistema nervoso centrale e forti ripercussioni sul sistema cardiocircolatorio. È il protossido di azoto, o droga della risata. Il ragazzo di 26 anni che l’ha inalata, mentre con gli amici stava festeggiando il compleanno nel Salento, purtroppo gli effetti peggiori li ha provati, tanto da perdere la vita. (la Repubblica)

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La "droga della risata", che ha tragicamente causato la morte di un giovane 26enne in provincia di Lecce, è in realtà il protossido di azoto, noto anche come ossido di diazoto o gas esilarante. Questa sostanza, che sta diventando sempre più popolare tra i giovani come droga ricreativa, sta suscitando crescente preoccupazione in Europa per i suoi potenziali rischi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dalla carenza di ossigeno alla paralisi del sistema nervoso, il protossido di azoto, comunemente noto come gas esilarante per la sensazione di euforia che genera, può dare effetti letali: «Nei casi più gravi può causare ipossia e inibizione della trasmissione degli impulsi nervosi al livello dei centri che controllano la respirazione e il cuore, ma anche la formazione di emboli», dice Cristina Cadoni, tossicologa dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il gas, inodore, è spesso utilizzato dai dentisti con i bambini o in sala parto durante il travaglio perché la sedazione avviene per via inalatoria e l'effetto è rapido, come anche la sua eliminazione dal corpo. (Corriere della Sera)

Salento, inala la "droga della risata" da un palloncino. 26enne muore alla festa di compleanno

Cosa è la "droga della risata", perché si sta diffondendo e quali sono i rischi. Una "moda" pericolosa che si sta diffondendo in tutta Europa. (Today.it)

Gli amici hanno allertato immediatamente il 118 e cercato di prestare i primi soccorsi, ma nonostante l'intervento tempestivo dei sanitari e dei carabinieri, non è stato possibile salvarlo. (Vanity Fair Italia)

Notizia in aggiornamento (il Giornale)