Il cinema non proietta il film su Liliana Segre: così vincono i "cacciatori di ebrei"
Niente sala per il film su Liliana Segre. Per "paura". E nell’indifferenza generale, ovviamente. Un altro passo verso l’odio, un altro episodio a dir poco inquietante. Anche in Italia. Ancora a Milano, avanguardia con altre capitali del nuovo antisemitismo che attanaglia l’Europa. Strisciante, per ora nelle nostre città; già conclamato e violento altrove. Come ad Amsterdam, dove pochi giorni fa una vera e propria "caccia all’ebreo" si è scatenata dopo la partita fra l’Ajax e il Maccabi Tel Aviv (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
"Non sono antisemita ma ho paura delle contestazioni pro-Pal - ha detto Felice De Santis a Repubblica - se mi danneggiano il locale chi mi ripaga?". L'episodio è stato raccontato dal regista Ruggero Gabba, dal palco del teatro Dal Verme, alla proiezione in anteprima del documentario (Sky Tg24 )
Lo hanno rifiutato per paura. Era tutto a posto. (IL GIORNO)
Arriva da tutti i fronti la solidarietà a Liliana Segre contro decisione del cinema Orfeo di non proiettare, per paura di contestazioni, il film del regista Ruggero Gabbai sulla storia della senatrice a vita. (La Repubblica)
Il Cinema Ducale di piazza Napoli proietterà il docufilm “Liliana“ dedicato alla storia della senatrice a vita Liliana Segre, in contemporanea in tutte le sue quattro sale, per mille studenti della zona il prossimo 27 gennaio. (IL GIORNO)
Presente tra il pubblico la stessa Segre, accanto al sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Introducendo il film, Gabbai ha raccontato di una telefonata che aveva avuto con Segre in mattinata, dopo che un murale che ritrae la senatrice è stato sfregiato da ignoti. (La Repubblica)
"È fondamentale -dice - sensibilizzare le giovani generazioni sui rischi del ritorno dell'antisemitismo e sull'importanza di combattere qualsiasi forma di odio e discriminazione". Il ministero dell'istruzione accoglie così la proposta della senatrice di Noi Moderati Maria Stella Gelmini che aveva definito "inaccettabile" la decisione del cinema milanese. (TGR Lombardia)