Gibellina nominata Capitale italiana dell'Arte contemporanea per il 2026. Dal Comune della cittadina un urlo di gioia

È Gibellina, nel Trapanese, la città insignita del titolo di «Capitale italiana dell'Arte contemporanea» per l'anno 2026. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Il comune siciliano è stato scelto tra i 5 finalisti - gli altri erano Pescara, Carrara, Gallarte, e Todi - la cui selezione era avvenuta dopo il vaglio delle 23 proposte di candidatura arrivate al ministero. Il titolo, ha annunciato la presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, è stato assegnato all'unanimità. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Gibellina è risorta da una catastrofe, il terremoto che sconvolse la valle del Belice nel 1968, grazie all'arte e al contributo di grandi personalità come Alberto Burri, Mario Schifano, Andrea Cascella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco Angeli, Leonardo Sciascia. (L'HuffPost)

“Esprimo profonda soddisfazione per la proclamazione di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. (BlogSicilia.it)

Il capoluogo adriatico era tra i 5 finalisti, ma è "caduto" a un passo dal traguardo. PESCARA. (Il Centro)

Nessun bis per le città abruzzesi. Nell'anno in cui L'Aquila sarà Capitale italiana della Cultura, Pescara non sarà Capitale dell'Arte contemporanea. Vince Gibellina. La dichiarazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. (Il Capoluogo)

Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l'arte contemporanea e l'innovazione creativa. (Regione Sicilia)

Cassani ha fatto una dichiarazione che certo non è molto diplomatica, almeno in due passaggi. «Se la nostra era la cultura del fare, mi chiedo quale sia il metodo di Gibellina che il sindaco Cassani evoca». (varesenews.it)