Da Provenzano a Bergoglio, le tante vite di Giuseppe Pignatone
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A Palermo, su di lui, pare ci fosse un veto: mai e poi mai avrebbe guidato la procura del compianto Giovanni Falcone. Per questo dopo 30 anni trascorsi nel Palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano alla fine dovette accontentarsi dell’altro lato dello Stretto, Reggio Calabria, la città che segnò l’inizio della sua fulminante carriera. Giuseppe Pignatone, uno degli uomini più vicini al procuratore Pietro Giammanco, non era certo un amico di Falcone, che nei suoi diari, pubblicati dopo la strage di Capaci dalla giornalista Liana Milella, gli riservava parole tutt’altro che di stima. (Il Dubbio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Rispedisce tutti indietro nel tempo e riscrive la storia dell’ufficio giudiziario palermitano che ha come spartiacque la notte del 19 luglio 1992, quando al… (la Repubblica)
CALTANISSETTA – Nel giro di pochi mesi, si sono spinti lì dove mai nessun magistrato era andato, per cercare la verità sui misteri delle stragi Falcone e Borsellino: i pubblici ministeri della procura di Caltanissetta, guidati da Salvatore De Luca, hanno disposto una perquisizione nell’abitazione dei familiari dell’ex questore di Palermo Arnaldo La Barbera, ormai ritenuto il regista del gran depi… (La Repubblica)
La Procura di Caltanissetta guidata da Salvatore De Luca infanga l'ex maestro ed ex procuratore di Roma, Palermo e Reggio Calabria Giuseppe Pignatone in modo tagliente: con la complicità dell'ex pm Gioacchino Natoli e dell'allora capitano Gdf Stefano Screpanti, entrambi indagati per favoreggiamento aggravato, avrebbe sottovalutato alcune intercettazioni (un centinaio mai trascritte) tentando di distruggerle e annacquando l'inchiesta mafia-appalti, su cui lavorava Paolo Borsellino fino al giorno prima di morire, contro l'allora procuratore Pietro Giammanco, come ha recentemente scoperto la commissione Antimafia che ha desecretato alcune carte. (il Giornale)
CALTANISSETTA — Il mistero dell’insabbiamento dell’inchiesta mafia e appalti è tutto in un foglio di carta riemerso dall’archivio della procura di Palermo. Sotto, la firma del sostituto procuratore Gioacchino Natoli. (La Repubblica)
Le contestazioni mosse dalla Procura di Caltanissetta sono le stesse perché lo stesso è il contesto in cui si muovevano. Nel 1992 erano entrambi sostituti alla Procura di Palermo allora diretta da Pietro Giammanco (Livesicilia.it)
Il magistrato – attualmente presidente del Tribunale di Città del Vaticano – ha ricevuto un invito a comparire e si è presentato ieri davanti ai pm siciliani per essere interrogato. (LA NAZIONE)