L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran, è stato trasferito in un luogo sicuro

L'ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema dell'Iran, è stato trasferito sabato mattina in un luogo sicuro all'interno del Paese, dove sono state adottate misure di sicurezza rafforzate, hanno riferito alla Reuters due funzionari regionali informati da Teheran. Le fonti hanno affermato che l'Iran è in costante contatto con Hezbollah del Libano e con altri gruppi regionali per definire il passo successivo, dopo che Israele ha ucciso il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un attacco a Beirut sud, venerdì. (Panorama)

La notizia riportata su altri media

I vertici iraniani stanno infatti valutando con cura le prossime mosse, desiderosi tra l'altro di non alienarsi con qualche passo azzardato le simpatie di un alleato come la Russia, che oggi ha condannato quello che ha definito «un altro assassinio politico commesso da Israele». (ilmessaggero.it)

La risposta di Netanyahu, che in un anno ha portato alla decapitazione di Hezbollah e di una parte della leadership di Hamas, azzera i calcoli de… (la Repubblica)

BEIRUT — Spiazzato dalla campagna di guerra contro gli alleati regionali, che adesso si allarga anche allo Yemen, l’Iran si trova di fronte a un dilemma strategico: rispondere direttamente a Israele per preservare la capacità di deterrenza rischiando però un conflitto regionale o scegliere la via diplomatica, negoziando una risposta su scala minore, delegata ai suoi proxies, per non mettere a rep… (la Repubblica)

Iran al bivio: “Pronti a rispondere”. Ma monta lo scontro tra falchi e colombe

Iran, issata una bandiera nera per la morte di Nasrallah 29 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Manifestanti si riuniscono nelle citta' iraniane di Yasuj e Khorramabad dopo che gli Hezbollah libanesi, sostenuti dall'Iran, hanno confermato la morte del loro leader Hassan Nasrallah in un attacco aereo israeliano a Beirut il giorno precedente. (Tiscali Notizie)

– L’Iran è un brutale regime dai piedi d’argilla pur se dalla retorica roboante. E così, dopo l’uccisione di Nasrallah la strada intrapresa degli ayatollah è oggi quella della condanna a parole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)