Salari in crescita, ma quasi 7 milioni di lavoratori in attesa del rinnovo contrattuale
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Gli stipendi aumentano più dell’inflazione, ma quasi 7 milioni di lavoratori sono ancora in attesa del rinnovo contrattuale e il commercio extra Ue diminuisce. L’Istat ha fatto oggi il punto su retribuzioni ed export. E intanto dalla Manovra emergono sforbiciate preoccupanti al settore dell’automotive, già in crisi, e grossi finanziamenti alla Difesa. Il potere d’acquisto torna lentamente a crescere, ma resta critica la situazione per circa 6,9 milioni di lavoratori italiani in attesa del rinnovo contrattuale. (Panorama)
La notizia riportata su altri giornali
Nella prima metà del 2024, gli stipendi italiani hanno mostrato un leggero miglioramento in termini di potere d’acquisto, sebbene il divario con l’inflazione rimanga significativo quando si esaminano gli ultimi anni. (Associated Medias)
L’Osservatrio JobPricing ha concluso la ricognizione “interim” che consente di avere una prima rilevazione dell’andamento degli stipendi al giugno del 2024, in attesa dei dati consolidati nel consueto report annuale. (la Repubblica)
L’hanno ripetuto in ogni modo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, quando bisognava cancellare la proposta delle opposizioni dei 9 euro l’ora come minimo per ogni lavoratore. (LA NOTIZIA)
Rinnovi e aumenti salariali nei Contratti Collettivi Nazionali, i dati ISTAT di autunno: aumenta la retribuzione e si riduce il gap con l'inflazione. (PMI.it)
I ritardi nel siglare un accordo spesso portano a scioperi ed agitazioni, anche se rispetto agli scorsi anni, i tempi di attesa si sono ridotti di quasi la metà. Ancora in attesa di rinnovo il 52,5% dei dipendenti Alla fine di settembre 2024, i 46 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 47,5% dei dipendenti – circa 6,2 milioni – e corrispondono al 45,8% del monte retributivo complessivo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Durante il trimestre, sono stati aggiornati otto contratti nei settori delle calzature, dei trasporti marittimi, alberghiero, della Rai, delle scuole private laiche e religiose, della ceramica e delle poste. (Infoinsubria)