Casa bianca: «La solita retorica». Gop all’attacco
Dopo che Vladimir Putin ha allentato le regole di Mosca per gli attacchi nucleari, Washington ha condannato la «retorica irresponsabile» della Russia, ma ha affermato di non vedere la necessità di cambiare la propria posizione in termini di forze. Retorica, ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale ai giornalisti, «che abbiamo sentito spesso negli ultimi due anni». Lo stesso concetto è stato ribadito e ampliato poco dopo direttamente dalla Casa bianca: «Gli Stati uniti non sono rimasti sorpresi dal fatto che la Russia abbia abbassato la soglia per un attacco nucleare, e non abbiamo intenzione di modificare la nostra posizione nucleare in risposta. (il manifesto)
Su altre fonti
La “nuova dottrina militare” che prevede un più ampio ventaglio di situazioni estreme in cui Putin può autorizzare l’impiego di armi atomiche e che ieri il presidente-dittatore della Russia ha controfirmato era in realtà già stata annunciata mesi addietro. (il Giornale)
Tutto questo appena due giorni dopo che fonti sentite d… La misura era nell’aria da mesi. (La Stampa)
Che dovessimo finire l’anno parlando di minaccia nucleare per l’Europa e per il mondo era, ahimè, facile profezia già prima delle presidenziali Usa, quando a settembre l’annunciato invio di missili a lungo raggio chiesti da Zelensky veniva rimandato in attesa dei risultati del voto: Kamala Harris o Trump? La risposta c’è stata, ma quello che va in onda ora non è il paradosso della “pace trumpiana” – che al contrario non esiterà a rinfocolare conflitti per la primazia Usa, dal Medio Oriente all’Asia. (il manifesto)
Jeffrey Sachs contro il presidente uscente: decisione presa dai falchi. Trump «cambierà direzione all'Ucraina». Ma adesso Putin può far leva sulla paura dell'Occidente. E alimentare la propaganda interna (Open)
Sono trascorsi mille giorni dall'inizio della guerra in Ucraina. Secondo alcune stime, sarebbero morte durante il conflitto oltre un milione di persone. (Sky Tg24 )
La decisione di Vladimir Putin di rivedere la dottrina nucleare rendendo più probabile l’uso di un ordigno atomico porta alle estreme conseguenze la strategia della paura contro la Nato e dimostra la volontà del presidente russo di sfidare a viso aperto il neoeletto Donald Trump sul terreno più rischioso in assoluto. (la Repubblica)