Armi per colpire in Russia: sì a Strasburgo. Ira di Mosca

Là dove i ventisette Paesi Ue a fine agosto non sono riusciti a trovare una posizione unitaria su una dichiarazione per l’eliminazione delle restrizioni all’uso delle armi occidentali fornite all’Ucraina per colpire obiettivi militari legittimi, lasciando la questione ai singoli governi, ci è riuscito il Parlamento europeo. Ma con una risoluzione non vincolante, che è arrivata alla vigilia del primo viaggio a Kiev di Ursula von der Leyen da presidente riconfermata della Commissione europea (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

È contenuta in una risoluzione non vincolante sul sostegno finanziario e militare Ue che, nell’ultima giornata della plenaria dell’Europarlamento riunita a Strasburgo - quella dedicata come da prassi ai testi in materia di politica estera - ha visto gli eurodeputati italiani fare fronte comune e, al netto di tre defezioni bipartisan, votare in massa contro il punto 8 del testo. (ilmessaggero.it)

Ma il voto ha fatto emergere un netto distinguo da parte degli eurodeputati italiani che - fatta eccezione per tre “dissidenti” - hanno votato piuttosto compatti… BRUXELLES. (La Stampa)

Il primo, il più lampante, è che tutte le delegazioni italiane hanno votato contro l’estensione dell’utilizzo delle armi fornite a Kiev dai partner europei. (Avvenire)

E la questione si presterebbe a questo registro se non fosse (ci torniamo tra un po’) maledettamente seria. I fatti, elencati con tanta pazienza: all’Europarlamento si vota la risoluzione sull’Ucraina (leggi qui Angela Mauro), a… (L'HuffPost)

"Si invita gli Stati membri - si legge - a revocare immediatamente L'Aula di Strasburgo ha approvato, con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all'Ucraina. (Secolo d'Italia)

La risoluzione entra a gamba tesa in un dibattito che ha visto molti Stati discutere a alta voce sul tema. (Inside Over)