Beccato in sosta vietata insieme alla figlia . Le scuse di Senese

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"Sono qui per chiedere scusa per ieri sera. Quello che è successo è stato sbagliato, è ingiustificabile". Il sassofonista James Senese, frontman della band progressive Napoli Centrale, in un video pubblicato sui social, chiede scusa per quanto accaduto sabato sera a Napoli dove la figlia è stata beccata dal consigliere regionale campano, Francesco Emilio Borrelli, per sosta selvaggia. La donna, di fronte alle rimostranze di Borrelli, si era presentata come la figlia di James Senese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nero a metà». Il padre del Neapolitan Power nei giorni scorsi aveva partecipato alla proiezione del docufilm di Stefano Senardi e Marco Spagnoli «Pino Daniele. (leggo.it)

Tutta la scena è stata ripresa in una diretta video nella quale Borrelli nota due auto parcheggiate sulle strisce pedonali che bloccavano anche lo scivolo per disabili. «All'interno della struttura si teneva la presentazione del documentario "Pino Daniele - Nero a metà", e lo stesso co-autore del film Stefano Senardi, costretto sulla sedia a rotelle, non riusciva a utilizzare lo scivolo - ricostruisce in una nota - Da una delle due auto scende una donna che si qualifica subito come figlia di James Senese e invece di spostare la vettura si allontana. (L'Unione Sarda.it)

Lei si giustifica dicendo di essere la figlia del musicista. Inizia un acceso battibecco, poi il musicista interviene aggredendo verbalmente Borrel… (La Repubblica)

Non è mai tardi per chiedere scusa. E così ha fatto James Senese dopo l’increscioso episodio accaduto ieri a Napoli. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un compleanno dolceamaro quello appena trascorso per James Senese, padre del Neapolitan Power, segnato dagli echi di uno spiacevole episodio accaduto all’uscita del cinema Med di Fuorigrotta, a Napoli (Corriere della Sera)

L'episodio, documentato da un video girato dallo stesso Borrelli e diventato virale online, ha avuto origine quando il deputato ha notato un’auto parcheggiata sulle strisce pedonali che ostacolava anche lo scivolo per disabili. (La Stampa)