Auto elettriche, l’Ue insiste: crea il problema, poi impone dazi alla Cina
L’Unione Europea ha confermato l’introduzione di dazi compensativi fino al 35,3% nel settore dell’importazione di veicoli elettrici, dazi che resteranno in vigore per un periodo di cinque anni. Questo intervento mira a controbilanciare quello che è considerato un vantaggio non equo delle aziende cinesi, derivante da sostanziosi sussidi statali, che ha scatenato un acceso dibattito tra gli operatori europei del settore. (Nicola Porro)
La notizia riportata su altre testate
Pechino «adotterà tutte le misure necessarie per proteggere con fermezza i legittimi diritti e interessi delle sue aziende», pur prendendo atto che l'UE continuerà le «consultazioni con la Cina sul piano di impegno sui prezzi». (Corriere del Ticino)
SAIC: 35,3% Geely: 18,8% (Contropiano)
Le tariffe aggiuntive vanno dal 7,8 a 35,3 per cento. La Commissione europea ha approvato in via definitiva i dazi sulle importazioni di auto dalla Cina. (Vaielettrico.it)
Il settore automotive in panne nella riconversione all’elettrico getta un’ombra pesante sulla ripresa dell’industria europea (e offusca le previsioni di crescita di quella americana) proprio mentre la Commissione Ue tira dritto e individua in Pechino un co-responsabile del malessere generale, facendo scattare in via definitiva i nuovi dazi fino al 35,3% per colpire le vetture a batteria a basso costo “made in China”. (ilmessaggero.it)
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– La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. (Agenzia askanews)