Auto elettriche, l’Ue insiste: crea il problema, poi impone dazi alla Cina

L’Unione Europea ha confermato l’introduzione di dazi compensativi fino al 35,3% nel settore dell’importazione di veicoli elettrici, dazi che resteranno in vigore per un periodo di cinque anni. Questo intervento mira a controbilanciare quello che è considerato un vantaggio non equo delle aziende cinesi, derivante da sostanziosi sussidi statali, che ha scatenato un acceso dibattito tra gli operatori europei del settore. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altre testate

Anche se Bruxelles ha annunciato che continuerà a trattare con il governo di Pechino per raggiungere un accordo che scongiuri la guerra commerciale. I dazi entrano in vigore dal 31 ottobre. (Vaielettrico.it)

SAIC: 35,3% BYD: 17,0% (Contropiano)

«La Cina non è d'accordo o non accetta la decisione e ha presentato un reclamo ai sensi del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto», l'Organizzazione mondiale del commercio, ha indicato oggi un portavoce del ministero del commercio citato in un comunicato. (Corriere del Ticino)

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Il settore automotive in panne nella riconversione all’elettrico getta un’ombra pesante sulla ripresa dell’industria europea (e offusca le previsioni di crescita di quella americana) proprio mentre la Commissione Ue tira dritto e individua in Pechino un co-responsabile del malessere generale, facendo scattare in via definitiva i nuovi dazi fino al 35,3% per colpire le vetture a batteria a basso costo “made in China”. (ilmessaggero.it)

– La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. (Agenzia askanews)