Terremoto in Afghanistan, gli aiuti umanitari non arrivano

Nel frattempo, il leader supremo del governo talebano, Haibatullah Akhundzada, ha lanciato una rari appello alla solidarietà ai paesi stranieri.

Nelle immediate vicinanze, il Pakistan, oltre all’Iran e India, è stato uno dei pochi a inviare aiuti concreti: tende, medicinali, coperte.

A distanza di tre giorni dal violento terremoto, il governo dei talebani viene messo di fronte alla consapevolezza di essere carente di risorse per sostenere un’emergenza di tale portata. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

E' di almeno cinque morti il bilancio delle vittime di una nuova scossa di terremoto oggi in Afghanistan, che stamani ha fatto ancora tremare la provincia di Paktika, dopo il sisma devastante che nella notte tra martedì e mercoledì scorsi ha fatto più di mille morti nel Paese, dallo scorso agosto di nuovo in mano ai Talebani. (Adnkronos)

Molte famiglie in tende improvvisate, accanto ai resti delle case che avevano con così tanta fatica costruito. Quello di mercoledì in Afghanistan è stato il terremoto più devastante che abbia colpito il già martoriato Paese in due decenni. (ilGiornale.it)

Le vittime sono almeno mille, ma il bilancio resta provvisorio; migliaia di persone hanno perso le loro abitazioni, almeno tremila sono i feriti.La scossa di magnitudo 5,9 ha provocato anche un disastro logistico azzerando le comunicazioni telefoniche nelle zone colpite e provocando frane. (Tiscali Notizie)

Giovanni Tozzi: pensiamo di creare una clinica a Burmal. Le condizioni impervie dell'area colpita e le difficoltà strutturali ed economiche del Paese rendono le operazioni assai complesse. (Vatican News - Italiano)

Nel settore dei servizi idrici e igienici, la risposta prevede la fornitura di sapone e prodotti per il trattamento dell'acqua per mitigare l'aumento del rischio di un'epidemia di diarrea acquosa acuta/colera. (UNICEF Italia)

Troppo dolore emana, nel silenzio, da quel punto dell'Asia Più che ai morti però penso ai vivi, a chi è intrappolato tra le macerie e grida e urla, ma niente, nessuno risponde. (Avvenire)