Ictus, il rischio sale del 56% negli over50 quando stanno a lungo da soli

Partecipare alla vita sociale. Sentirsi abbracciare. Parlare con gli amici. Chi riesce anche in età avanzata a mantenere una rete di relazioni senza rinchiudersi in sé stesso, in pratica, si mantiene in forma. Ed è un approccio a costo zero, che potrebbe rivelarsi utilissimo in chiave di prevenzione cardiovascolare. Il motivo? La solitudine cronica, che si mantiene del tempo,… (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

La decisione è arrivata dopo che circa un anno fa Vivek Murthy, responsabile della sanità per il governo USA, aveva paragonato la solitudine e l’isolamento sociale al vizio del fumo di sigaretta. Test per la solitudine: l’annuncio del responsabile della sanità USA (Ok Salute e Benessere)

In questo articolo, esploreremo il legame tra la solitudine e il rischio di ictus, analizzando le evidenze scientifiche, i meccanismi sottostanti e le strategie per mitigare questi rischi. Diversi studi hanno dimostrato che la solitudine e l’isolamento sociale possono aumentare il rischio di sviluppare una serie di malattie croniche, tra cui le malattie cardiovascolari e l’ictus. (Microbiologia Italia)

La solitudine cronica, avvertita per diversi anni di seguito, può aumentare significativamente il rischio di ictus negli adulti e negli anziani: lo rivela uno studio condotto dagli epidemiologi della Harvard T. (Alto Adige)

Un nuovo studio rivela intenso legame tra solitudine ed Ictus

La parrocchia di Pieve di Cadore con Pozzale, Sottocastello e Perarolo propone un incontro intitolato «Quando la solitudine diventa malattia», per mettere in luce le situazioni di rischio che interessano giovani e anziani. (L'Amico del Popolo)

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