"Mille uomini per arrestare Yoon", "Combatteremo fino alla fine": cosa succede in Corea del Sud
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In Corea del Sud continua a tenere banco la vicenda relativa a Yoon Suk Yeol, il presidente messo in stato d'accusa e da una settimana barricato all'interno della sua residenza ufficiale. Sulla testa del leader conservatore pende un secondo mandato d'arresto. L'Ufficio investigativo sulla corruzione per gli alti funzionari (CIO) del Paese e la squadra investigativa speciale per la legge marziale dell'Agenzia nazionale di polizia (che fa parte di un gruppo investigativo congiunto che rappresenta vari organi di polizia) hanno emesso un ordine di mobilitazione totale degli investigatori di quattro agenzie di polizia nell'area metropolitana di Seoul (il Giornale)
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Yoon ha rifiutato di essere interrogato per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale nel Paese e la scorsa settimana ha resistito all'arresto in un teso braccio di ferro tra le sue guardie e gli investigatori, dopo che la sua effimera presa di potere ha fatto precipitare la Corea del Sud nella peggiore crisi politica degli ultimi decenni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sostenitori e oppositori del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol hanno protestato vicino alla residenza presidenziale di Seul. Centinaia di manifestanti si sono riuniti per chiedere la sua estromissione e il suo arresto, altri si sono opposti ai provvedimenti contro il presidente e le due parti sono state separate da recinzioni della polizia. (LAPRESSE)