I funerali di papa Francesco, tra numeri da record e un'addio carico di emozioni
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Oltre 250.000 fedeli accorsi in piazza San Pietro, 166 capi di Stato e delegazioni internazionali, 4.800 giornalisti accreditati e quasi 5.000 sacerdoti: sono solo alcune delle cifre che restituiscono la portata delle esequie di papa Francesco, un evento che il cardinale Giovanni Battista Re, durante l’omelia, ha definito «un plebiscito di affetto». Un’onda di partecipazione che, come ha sottolineato lo stesso porporato, dimostra quanto il pontificato di Bergoglio abbia «toccato menti e cuori», lasciando un segno profondo ben oltre i confini della Chiesa.
Il feretro, trasportato in papamobile lungo le strade di Roma, è stato seguito da una folla stimata in 400.000 persone, molte delle quali si sono radunate anche fuori dalla basilica vaticana, lungo il percorso verso Santa Maria Maggiore, dove il pontefice è stato sepolto. Tra i presenti, accanto a una moltitudine di gente comune, si sono contate 249 delegazioni ufficiali, con leader come Donald Trump, Volodymyr Zelensky, Keir Starmer, Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Sergio Mattarella, Ursula von der Leyen e Roberta Metsola. Un quadro che riflette non solo il peso spirituale di Francesco, ma anche la sua influenza sulle dinamiche globali.
La cerimonia, celebrata sotto un cielo terso, ha avuto toni di commozione e solennità, con momenti di intensa partecipazione collettiva. Come accadde vent’anni prima per Giovanni Paolo II, anche per Bergoglio l’addio è coinciso con la vigilia della domenica della Divina Misericordia, un dettaglio carico di significato per chi ne ha seguito il magistero. Le immagini della bara di legno posata sul sagrato, mentre il vento sfogliava lentamente le pagine del Vangelo appoggiato sopra, hanno contribuito a rendere il rito ancora più suggestivo.