Omicidio Cerciello Rega, Lee Elder Finnegan condannato a 15 anni di carcere. Istanza in Cassazione per Gabriele Natale Hjorth
Per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega è definitiva la condanna a 15 anni e due mesi per Lee Elder Finnegan, uno dei due giovani americani accusati. Il delitto è avvenuto a Roma nel luglio del 2019. La Procura generale non ha, infatti, impugnato la sentenza di appello bis del 3 luglio scorso. Nessun ricorso neanche da parte dei difensori. Elder è detenuto ad Opera. Per l'altro imputato, invece, Gabriele Natale Hjorth, il pg, così come i difensori, hanno fatto istanza in Cassazione (leggo.it)
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Era sposato da 43 giorni La Procura generale non ha, infatti, impugnato la sentenza di appello bis del 3 luglio scorso. È definitiva la condanna a 15 anni e due mesi per Lee Elder Finnegan, uno dei due giovani americani accusato dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega avvenuto a Roma nel luglio del 2019. (LaC news24)
Quindici anni e due mesi è la pena definitiva a cui è stato condannato Finnegan Lee Elder, accusato dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega avvenuto a Roma nel luglio del 2019, insieme ad un suo connazionale. (LAPRESSE)
È diventata definitiva la condanna a 15 anni e due mesi di carcere inflitta a Finnegan Lee Elder, esecutore materiale dell’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate il 26 luglio 2019 a Roma (Il Fatto Quotidiano)
La Procura generale non ha, infatti, impugnato la sentenza di appello bis del 3 luglio scorso. E’ definitiva la condanna a 15 anni e due mesi per Lee Elder Finnegan, uno dei due giovani americani accusato dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, originario di Somma Vesuviana (Napoli), ucciso a Roma durante un’operazione in borghese il 26 luglio del 2019. (PUPIA)
«La mancanza di valutazione degli argomenti portati dall’accusa e, in alcuni casi, la mancanza di valutazione tout court», spiega il ricorso firmato dal sostituto procuratore generale Debora Landolfi, «risulta evidente ove si consideri che il giudice, pur riconoscendo la valenza accusatoria degli elementi, non solo dichiarativi, acquisiti in atti, ne ha neutralizzato la rilevanza senza una spiegazione logica e comprensibile, limitandosi a considerazioni meramente assertive, senza valorizzazione di ipotesi alternative concretamente sostenibili». (Frosinone News)
Né la procura generale, infatti, né i difensori hanno impugnato la sentenza di appello bis del 3 luglio scorso, quando i giudici avevano ridotto le pene, condannando a 15 anni e due mesi Elder, ora detenuto nel carcere milanese di Opera, e a 11 anni e quattro mesi Gabriel Natale Hjorth, dall’estate scorsa ai domiciliari. (CremonaOggi)