Landini, non si può ignorare 500.000 persone, governo risponda

"Il punto è il governo cosa risponde ora" alle 500.000 persone che sono scese in piazza venerdì. "Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altri media

Se c’era un modo per rappresentare l’inutilità dello sciope... (La Verità)

Il segretario generale della Cgil non esclude ulteriori mobilitazioni dei lavoratori "se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non si cambia la legge di bilancio". E sull'uso della parola "rivolta" non fa marcia indietro: "Non mi pento". (Sky Tg24 )

Lo ha sottolineato il leader della Cgil, Maurizio Landini, rispondendo alle accuse di Matteo Salvini, secondo cui le parole del segretario hanno incitato ai disordini. Landini: "Non mi pento di aver utilizzato il termine rivolta. (Ottopagine)

Landini (Cgil): non si possono ignorare 500mila persone in piazza. Il governo convochi un tavolo sulla manovra

È il messaggio che ha lanciato ai suoi seguaci prima e durante lo sciopero generale di venerdì scorso. Verrebbe da dire che una sensibilità così acuta per il linguaggio e la sua correttezza politica è sorprendente in chi ogni giorno esalta l’estremismo del «free speech» di Elon Musk come salutare ritorno alla libertà di espressione, dopo i decenni bui del «politically correct», in cui non si poteva neanche dire che «i gay non sono normali», come invece dice e scrive quel campione della destra italiana che è il generalissimo Vannacci. (Corriere della Sera)

Maurizio Landini non arretra. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito c… (L'HuffPost)