Il comandante dell'Azov: "Kiev ha ordinato lo stop alla difesa di Azovstal" - L'Unione Sarda.it
"L'alto commando militare ha dato l'ordine di salvare le vite dei soldati del nostro presidio e di smettere di difendere la città.
I civili sono stati evacuati.
Il comandante del Battaglione Azov, il tenente colonnello Denis Prokopenko, ha diffuso un breve video dall'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol in cui dichiara che la leadership militare ha "dato ordine di preservare la vitae la salute dei soldati della guarnigione e di smettere didifendere la città". (L'Unione Sarda.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ora, per ordine del comando militare ucraino, i pochi resistenti rimasti a combattere si apprestano a lasciare l'acciaieria Così, Dmytro Kozatsky - nome di battaglia Orest - ha salutato su Twitter il posto in cui ha trascorso gli ultimi tre mesi della sua vita. (L'HuffPost)
I medici e i feriti, gravi e non, sono ormai fuori", ha detto Zelensky, aggiungendo che "presto il ritiro sarà completato" "A proposito, mentre sono prigioniero vi lascio le mie foto in alta qualità, mandatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici. (la Repubblica)
"C'è una tensione piuttosto forte tra i comandanti e alcuni combattenti del Battaglione Azov, che si sentono abbandonati dal governo, che hanno addirittura minacciato di rappresaglie lo stesso Zelensky e altri". (Liberoquotidiano.it)
L’acciaieria Azovstal è stata “liberata” dagli ultimi combattenti ucraini e la città di Mariupol è adesso completamente sotto il controllo dell’esercito russo. Oggi, 20 maggio, si è arreso l’ultimo gruppo di 531 combattenti”, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. (InsideOver)
Dmytro ha documentato per giorni e giorni la vita nei sotterranei delle ormai tristemente note acciaierie di Mariupol. Una frase d’addio brevissima per una storia lunga, dolorosa, enorme: «Bene, questo è tutto. (OGGI)
Il ministero della Difesa russo ha diffuso un video degli ultimi soldati ucraini che si sono arresi dopo tre mesi di resistenza nell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Nelle immagini del Cremlino vengono mostrati i soldati mentre vengono identificati uno a uno e controllati dall’esercito russo all’esterno prima di essere trasportati in prigionia. (Open)