Sull’automotive i partiti al governo tradiscono i loro programmi

Vari leader dei partiti dell’opposizione stanno criticando il governo Meloni perché, con il disegno di legge di Bilancio per il 2025, vorrebbe tagliare i fondi destinati al settore dell’automotive. Per esempio, questa accusa è stata mossa nelle scorse ore dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein , dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e dal leader di Azione Carlo Calenda È vero: la nuova manovra finanziaria, ora all’esame della Camera, propone di definanziare oltre 4,5 miliardi di euro destinati al sostegno delle imprese che producono automobili, o loro componenti, e le commerciano. (Pagella Politica)

La notizia riportata su altri media

«Siamo davanti a un forte peggioramento della situazione del sistema delle imprese. (il Giornale)

La notizia che il Governo ha deciso di ridurre di 4,6 miliardi di euro il Fondo Automotive ha fatto molto discutere e ha portato a non poche polemiche. Abbiamo visto che diverse associazioni del settore hanno protestato, esprimendo sconcerto ed incredulità sulla decisione dell'esecutivo, soprattutto alla luce di passate promesse. (HDmotori)

Leggi tutta la notizia Questa mattina sono iniziate presso la IX Commissione del Senato le audizioni informali dei sindacati di settore. (Virgilio)

Cancellati gli incentivi auto per il 2025: non ci sono le risorse per i nuovi bonus

Ci mancava solo il taglio di 4,6 miliardi al fondo per l’automotive. La notizia, arrivata nelle scorse ore, ha peggiorato l’umore già nero delle piccole e medie imprese torinesi, che tanto sono legate al settore delle quattro ruote. (La Repubblica)

I 4,6 miliardi previsti dalla Manovra per supportare le politiche industriali legate alle quattro ruote e all’indotto passano di mano, cambiando destinazione. Per certi versi molto preoccupante. (ilmessaggero.it)

La notizia è conseguenza dei tagli della Manovra sul Fondo Automotive: il governo vuole dirottare 4,6 miliardi di euro dei 5,8 miliardi di euro previsti per il periodo 2025-2030 per finanziare altre misure (Corriere della Sera)