Paolo Cognetti: «È stata la mia compagna a insistere per andare in pronto soccorso, “tu stai delirando”, diceva»
La depressione, «restavo nella mia baita a guardare il soffitto, qualcuno provava a trascinarmi fuori, ma non mi importava più di niente, non c’era più amore né per mia madre e mio padre che erano lì ad accudirmi, né per il mio cane Lucky: il mio cuore era inaridito»; i pensieri di suicidio «erano all’ordine del giorno: la corda ce l’ho, la trave ce l’ho, devo capire come salire sulla sedia»; l’alcolismo «per lasciare la compagna con cui stavo da dodici anni c’è voluto tutto il mio coraggio e anche un bel po’ di alcol. (Corriere della Sera)
Su altri media
Pochi giorni fa l’autore di Le otto montagne è stato infine dimesso dopo due settimane dal reparto di psichiatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano. (Il Fatto Quotidiano)
Il trattamento sanitario obbligatorio (TSO) è un intervento sanitario disposto in caso di motivata necessità e urgenza, nel quale il paziente viene sottoposto a cure mediche a prescindere dalla sua volontà: questa misura si applica principalmente in ambito psichiatrico, come procedura finalizzata alla tutela della salute e della sicurezza del paziente. (Fanpage.it)
«Il Tso è una misura introdotta dopo la legge Basaglia che ha fatto una grossa opera di civiltà annullando il ricovero coatto, una misura di polizia decisa da un giudice e non una misura sanitaria. Il Tso invece è una misura sanitaria doverosa e obbligatoria per i cittadini che hanno una malattia psichica importante che richiede una cura e non sono coscienti di stare male, per coloro che si trovano in una situazione logistica non idonea alla cura, o se viene diagnosticata una malattia psichica ma il paziente non accetta le cure o di essere malato. (Vanity Fair Italia)
In un’intervista pubblicata ieri da Repubblica, Paolo Cognetti, premio Strega per Le otto montagne, ha raccontato due settimane di ricovero in psichiatria a seguito di un Tso, determinato dopo essere “stato morso dalla depressione”, cui sono seguite fasi maniacali che hanno procurato allarme tra gli amici: “C’era il timore, per me infondato – afferma lo scrittore – che potessi compiere gesti estremi, o che diventassi pericoloso per gli altri”. (Napoli Monitor)
ROMA – Paolo Cognetti, dopo l’intervista a Repubblica, continua a raccontare la sua depressione. Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Rifiutavo la malattia e perciò le cure. Ogni giorno scivolavo più i… (la Repubblica)